Ti sento come un rivolo di sangue che mi scorre lento sulla pelle, desiderio affranto da interminabili battaglie, non vissuto, derubato da attimi di intensa assenza. Tu che hai contaminato col tuo veleno il nome di un cuore senza speranza, per sopravvivere tu stesso alla debolezza d'amar qualcuno. Assettato di saggezza nel sapermi tua, ad ogni costo, perchè io -coraggiosa- non temo l'affronto della mia debolezza.
Io t'amo.
Senza limiti.
Come il cielo che abbraccia il mondo, infante curioso e crudele padre dei nostri giorni.
E mi pianga il cuore se non ti rivedrò apparire nelle mie notti silenziose ed amare, a strappare una lacrima alla tristezza.
Tu che, col tuo manto superbo, te ne andasti, perchè di rimanere non conoscevi il significato.