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Maledetti immigrati!

Voglio narrarvi di un fatto che m'accadde pochi giorni fa in una mattina di pioggia. Ero contento perché non c'era il sole che mi avrebbe abbronzato e reso un po' come quelle luride scimmie africane (quando vado sulla spiaggia, infatti, mi copro sempre: non voglio assomigliare a loro neanche minimamente).
Non avevo portato l'ombrello, perché non sapevo che avrebbe piovuto e a malincuore fui costretto a comprarne uno da quei musi gialli che vendono roba scadente e con la quale ci contagiano le loro malattie (sono loro che portano le malattie qui in Italia e in tutta l'Europa!).
Quel ladro cinese mi cercò tre euro. Pazienza. Dovetti fare questo piccolo sacrificio: sempre meglio che bagnarmi!
Acquistai l'ombrello e lo afferrai solo dopo essermi infilato i guanti, per non farmi contagiare. Proseguii per la strada verso il mio ufficio, ma una folata di vento fece rompere subito il mio ombrello appena comprato! Così mi bagnai lo stesso. Arrivato in ufficio tutto inzuppato d'acqua, cominciai a starnutire e a sentirmi male.
Quando tornai a casa, mi venne la febbre. Lo sapevo! Quel muso giallo mi aveva infettato, vendendomi il suo ombrello o semplicemente stando a contatto con lui, anche a poca distanza. Quando lo raccontai al dottore, mi diede del razzista e del pazzo. Disse che il motivo per cui avevo preso la febbre era che mi ero bagnato. Ma io avevo già capito tutto: il dottore era un maledetto comunista!
Bah, dare la colpa alla pioggia per difendere gli immigrati: tipico dei comunisti... ecciù!

 

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9 commenti:

  • Alessandro Moschini il 06/06/2011 15:18
    MI è piaciuta la tua satira e mi trovi d'accordo
  • Anonimo il 03/06/2011 19:04
    Triste
  • Massimo Bianco il 29/05/2011 20:47
    Eh sì, gran brutta cosa il razzismo, che alle volte si confonde anche con l'ignoranza. Per fortuna solo una netta minoranza è così, o almeno così mi pare riguardo alla Liguria dove vivo. Permettetemi un piccolo ricordo personale. Due mesi fa vado a Genova in treno e per uno dei soliti disservizi delle ferrovie il treno su chi viaggiavo fermava parecchie stazioni prima del previsto e, come annunciò l'altoparlante, per proseguire bisognava cambiare treno in quella o alla suiccessiva e ultima fermata. Proprio allora salì a bordo un africano nero con tutti i suoi prodotti, che, come capimmo, doveva proseguire e non aveva compreso quanto era stato annuncato e quindi rischiava di non arrivare a destinazione. Tutti noi presenti in carrozza ci sforzammo di spiegargli la situazione, ma siccome lui aveva evidenti difficoltà con la lingua italiana stavamo solo riuscendo a falro entrare nel panico. Alla fine un viaggiatore decise di scendere dal treno insieme a lui, gli fece capire le sue intenzioni e lo accompagnò fino al treno giusto, in modo che non lo perdesse. La solidarietà esiste, per fortuna e non guarda al colore della pelle. Saluti.
  • Bob di Twin Peaks il 29/05/2011 19:09
    una volta una mia collega si lamentava di aver dovuto fare la fila dal dottore perchè c'erano davanti due albanesi, quando le ho detto che erano davanti perchè erano entrati prima dalla porta e non perchè erano albanesi mi hanno battezzato comunista; questo per sottolineare la mia approvazione al tuo racconto amaro e divertente
  • Anonimo il 29/05/2011 13:32
    Vedi Domenico, hai avuto la fortuna di entrare in contatto con l'Unità di misura dell'intelligenza di questa gente... ahahah... io sono un esperto nel campo delle misurazioni... ne so qualcosa. Devi avere un campione, da qualche parte. Tu ce l'hai... che fortuna. Conserva quel commento per i tuoi nipotini...è un gran documento... ahahah ciaociao.
  • Domenico J. Esposito il 29/05/2011 13:27
    P. S. tempo fa scrissi questo racconto su netlog, non ci crederete, ma un razzista mi fece dei complimenti, pensando che facessi sul serio, chiamandomi "camerata"
  • Domenico J. Esposito il 29/05/2011 13:26
    Grazie, Giacomo. Beh, sì, Valentina, diciamo che la mia è una parodia spietata del razzista
  • Anonimo il 29/05/2011 12:07
    Si vede che non sei razzista... l'esagerazione provoca una breve risata, una rassegnazione... critichi i razzisti per motivi per cui si lamenterebbe un falso-razzista, uno che non è davvero pericoloso...
  • Anonimo il 29/05/2011 07:27
    Un raccontino di satira ed ironia amara perchè quello che sostiene l'io narrante è proprio una realtà... pensavo fosse una prerogativa di certa gente del Nord Italia ed invece vedo che... bravo, fa subito presa e fa riflettere. ciaociao

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