... per fare le frittelle di cozze è necessario che prima qualcuno si metta a prendere le cozze. perchè è importante che le cozze siano fresche, appena tolte dallo scoglio. fare le cozze non è difficile, ci vuole solo un po' di tempo e di pazienza, che non è altro che la temporanea e insensata voglia di stare a mollo per un po' e graffiarsi le mani..
a guardarsi intorno si trova sempre chi lo fa. chiunque fa le cozze ne fa sempre troppe, perciò non ha difficoltà a darmene, anzi è contento di farlo, e non è raro che me le pulisca pure. si chiama voglia di gratitudine camuffata da senso di solidarietà.
dopo che ho detto grazie, me le posso portare a casa tranquillamente come le avessi fatte io. quando arrivo a casa, dico a tutti che le ho fatte io. è più bello e più gratificante, e dò l'impressione che ho fatto qualcosa. di utile.
poi, me ne vado in cucina e riempio il lavello d'acqua. ce le butto dentro. le lavo. poi, riempio di nuovo il lavello d'acqua. ce le ributto dentro. faccio scorrere l'acqua finchè non cerca di travasare. tolgo le cozze, tolgo pure il tappo.
ora, metto un tegame sul fuoco. vuoto. appena è un po' caldo ci tuffo dentro le cozze. mentre aprono le loro valve lucide e nere, io preparo la pasta per le frittelle.
mentre sto cercando la farina e il lievito... un ineffabile aroma viene su dal tegame. odore di cozze di scoglio, fresche. odore della mia scaltrezza.
... le rimescolo un pò, per farle aprire tutte. un quarto dovrò mangiarle durante l'operazione di sgusciamento.
quando sono tutte aperte, spengo il fuoco. così si raffreddano e posso sgusciarle senza scottarmi le dita.
... adesso metto la farina... non so quanta.. vado a occhio. poi, un po' di sale, un po' di pepe e il lievito. come acqua metto quella delle cozze, ecco il segreto. però filtrata.
viene... deve venire... una cosa come la nutella.. però bianca e salata, invece che dolce.
io dico, la consistenza.. ladensità, ecco..
questa cosa, per essere efficace, deve radfdoppiare di volume.. cioè deve lievitare.. il tempo che serve per sgusciare tutte le cozze, e mangiarne un quarto.. no, un po' di più... perchè sono buone.
quando tutto è pronto, cozze e palla lievitata, le unisco insieme. le amalgamo finchè non ci siano punti di sole cozze nè di sola palla di pane.
prendo una padella grande, metto l'olio abbondante e aspetto che scaldi. poi, prendo un cucchiaio e sollevo piccole quantità di palla di pane alle cozze e le lascio scivolare nell'olio caldo.
... si gonfiano come fiori in sboccio e prendono forme che somigliano a quelle delle nuvole, quando le stai a guardare e il vento le muove.
intanto prendo un piatto e ci metto sopra due fogli di carta da cucina. .. un po' più in là ho messo il piatto da portata, destinazione finale di tutta l'operazione.
le prime dieci sono così belle e fragranti che non posso esimermi dal farle fuori subito.
... non c'è nessuna ragione perchè io, che ho portato a termine cotanto lavoro, non debba mangiarmi le primizie dello stesso. le successive le metto allineate sul piatto ovale. quello da portata. in cerchi concentrici. a partire da quello più esterno. ad ellissi, concentriche, perchè il piatto è ovale.
.. e oggi, a pranzo, te li stordisco tutti...