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Impiccatelo!
John era in sella al suo cavallo, con le mani dietro la schiena.
Intorno al collo, aveva un cappio.
L' estremità della fune, era fissata ad un grosso ramo di un albero, in un bosco.
Attorno a lui una decina di uomini, tutti armati, lo fissavano in attesa.
Una luna incerta illuminava la scena.
Aveva quasi diciannove anni e conosceva la pena prevista per i ladri di cavalli.
Spesso non c' era neanche la possibilità di un processo : le esecuzioni sommarie, i linciaggi, erano frequenti.
Gli allevatori si facevano "giustizia" da soli, e non ci mettevano molto, dopo avere catturato i responsabili, ad impiccarli.
John, era nato in Texas, in una fattoria del sud, nella seconda metà del milleottocento.
La guerra civile americana era finita da poco.
Costruita in una zona pianeggiante, la fattoria aveva intorno terreni coltivati e un corso d' acqua poco distante.
La vita non era mai stata facile ma, lavorando, i suoi genitori erano sempre riusciti a cavarsela.
Poi il padre era morto, quando lui aveva dieci anni; in seguito la madre, si era risposata e aveva avuto una bambina.
I rapporti con il patrigno erano sempre stati difficili.
Era un uomo dispotico ed iracondo e costringeva John, a lavorare nei campi dall' alba al tramonto.
C' erano le stalle da pulire, la legna da trasportare in casa e mille altre cose ogni giorno.
Il tutto, si svolgeva in un' atmosfera che sapeva ben poco di famiglia.
Non lo trattava come un figliastro, era evidente che non lo aveva mai accettato.
Forse perché gli ricordava continuamente, che lui non era stato il primo uomo per sua moglie.
Quel po' di istruzione che John aveva, gli era stata impartita dalla madre, che faceva quello che poteva, per fargli sentire il suo affetto.
Lei non osava ribellarsi al marito : sarebbe stato inutile, anzi, forse avrebbe peggiorato la situazione.
Aveva appena compiuto sedici anni, quando John andò via.
Non era ancora l' alba, di una mattina di primavera : prese qualche indumento, un po' di provviste e dopo avere rivolto un ultimo sguardo alla madre, che era ancora addormentata, montò sul suo cavallo e si allontanò senza voltarsi.
Sentì l' odore dell' erba, umida di rugiada, ascoltò il battere d'ali degli uccelli che si alzavano in volo, vide i colori di quel giorno che nascendo, segnava una svolta!
Un' energia lo attraversava, si sentiva finalmente libero, pronto a scoprire il mondo.
Si sentiva uomo.
Cominciò a lavorare nei ranch, dovunque, bastava che lo pagassero.
E per un paio di anni, tutto andò bene; dove c' era bestiame, trovava lavoro.
Non si sottraeva alla fatica, anzi era il modo per liberarsi dall' incubo del patrigno.
Adesso, poteva scegliere e lavorava per la sua vita.
John non era bello, ma aveva un viso dolce e sincero, l' espressione di un ragazzo in cerca di qualcosa.
E quando Emily gli sorrise, ringraziandolo per aver liberato il suo lungo vestito da un chiodo nel pavimento dell' emporio, lui capì che aveva trovato quello che cercava.
Ci fu subito intesa e cominciarono a vedersi, ma di nascosto : Emily apparteneva ad una famiglia benestante e lui era un semplice mandriano.
La storia andò avanti, sempre in maniera velata; lei era attratta da lui, ma appariva un po' sfuggente e a volte aveva manifestato la sua incertezza.
John, voleva meritarla e lavorava al limite delle sue possibilità, per poter avere qualcosa da offrirle.
Fu un duro colpo, quando seppe che Emily, quasi costretta dai suoi genitori, stava per sposare un ricco signore dell' est.
Stava per trasferirsi.
Non gli fu possibile, neanche rivederla.
Rabbia e frustrazione si impadronirono di John : non aveva una casa, nè basi solide, con cui pensare di trattenere Emily.
Cominciarono giorni difficili, senza forza, nè obiettivi...
Lavorava, ma la sua mente era assente e appena poteva, si rifugiava in un saloon.
Cominciava a chiedersi perché, per quanto si impegnasse, a lui non fosse concesso, raggiungere un po' di felicità.
Scoprì i piaceri del' alcool e delle donne a pagamento; i dollari non bastarono più.
Ormai conosceva tutti i saloon della zona e le puttane che rallegravano l' ambiente.
Quello che riusciva a mettere insieme in una settimana di lavoro, spariva in una sera, nella cassa del bar e nelle stanze del bordello.
Incredibile come si fosse trasformato, in così poco tempo!
E, siccome le disgrazie non vengono mai sole, ebbe la" fortuna" di conoscere due tizi, dall' aspetto poco raccomandabile, che gli proposero una "società".
Red, che era appunto rosso di capelli e lentigginoso, aveva una grossa cicatrice sulla guancia destra, mentre Franck, con un naso aquilino che lo faceva assomigliare ad un avvoltoio, si grattava continuamente.
"Allora John" , disse Franck, mentre cercava di togliersi qualcosa da dentro un orecchio,"tu conosci molto bene tanti ranch.
Non devi fare altro, che darci alcune dritte, poi prendiamo i cavalli ; noi sappiamo già dove rivenderli" "Si divide per tre " aggiunse l' altro,"in poco tempo saremo pieni di dollari e potremo spassarcela per un bel pò"
John, non aveva mai rubato niente.
Ma in quel momento della sua vita, sentiva che nessuna regola, forse aveva più importanza.
Non era molto furbo e la tentazione di un guadagno veloce, ebbe la meglio su di lui.
Alcune sere dopo, approfittando di una festa in paese, i tre si diressero verso il Double Fire Ranch, dove John aveva lavorato per tre settimane, nella stagione passata.
Il personale, era ridotto al minimo, perché erano quasi tutti in paese e John conosceva il modo di entrare e uscire con i cavalli, facendo il minor rumore possibile.
Era molto teso, non ci si improvvisa ladri di cavalli, ma ormai c' era dentro.
Non poteva più tirarsi indietro.
Le scuderie erano piuttosto distanti dall' edificio principale e sembrava fatta.
Stavano uscendo con una ventina di capi, quando, udirono delle grida : il cuoco era uscito a fumare e, accortosi di quello che stava succedendo, aveva dato l' allarme.
Si diedero alla fuga, ma in pochi minuti, una squadra di cow-boys del ranch, gli stavano alle calcagna.
Red e Franck, riuscirono a sparire nel buio, ma il cavallo di John, inciampò in un tronco sul sentiero, disarcionandolo.
Era ancora a terra e già gli erano addosso.
Mentre alcuni di loro recuperavano la mandria, gli altri legavano John.
Intanto, era sopraggiunto il proprietario del ranch, avvertito in paese dell' accaduto.
Un uomo sulla sessantina, robusto, con un' espressione impenetrabile.
Gli si avvicinò e riconoscendolo, lo colpì con uno schiaffo : "Cosa credevi di fare?"
E guardandolo negli occhi, aggiunse : "IMPICCATELO"!
Subito dopo, si avvicinò al suo uomo più fidato e gli disse qualcosa in un orecchio.
Tre uomini lo presero e di forza lo misero in sella; poi gli passarono la corda intorno al collo.
E fissarono la fune al ramo di un albero.
Uno di loro, teneva fermo il cavallo per le redini.
John tremando urlava : "Noo... nooo... non volevo"...
Cominciò a piangere, non riusciva a trattenersi.
Forse pensava a sua madre, al dolore che avrebbe provato; o alle occasioni mancate, al fatto di avere sprecato la sua vita... o forse era solo terrorizzato.
Ogni attimo in più, prolungava la tortura, sembrava che lo facessero di proposito.
Indugiavano e si godevano lo spettacolo di un uomo che soffre... e che si piscia addosso.
Alcune gocce di orina cominciarono a scendere, da una delle gambe dei pantaloni impregnati.
Una civetta, scandiva la stessa nota con un ritmo regolare.
Il silenzio era calato nel gruppo, si sentivano soltanto i singhiozzi di John.
L' uomo diede il segnale : una pacca nel posteriore, fece avanzare il cavallo e il corpo di John si ritrovò a penzolare, appeso per il collo.
Il ramo si scosse e alcune foglie caddero.
Restò appeso per pochi secondi, infatti mentre ancora il suo corpo si dibatteva, uno di loro, quello che poco prima aveva ricevuto istruzioni sottovoce, era già lì e stava tagliando la fune.
Un tonfo, sulle foglie secche che sembrarono crepitare, come tizzoni ardenti.
John era a terra, paonazzo, ma vivo!
Avevano allargato il cappio, quel tanto che bastava per farlo respirare, lasciandoglielo attorno al collo.
Mentre uno dei cow-boys gli liberava le mani, il proprietario del ranch parlò, lentamente : "Ho voluto darti solo un assaggio, del prezzo che si paga a rubare cavalli in Texas.
Non me la sento di ucciderti, sei troppo giovane... non farti più vedere da queste parti"
Pochi secondi dopo erano spariti: era solo... e incredulo di essere ancora vivo!
Con il cappio intorno al collo e i pantaloni bagnati.
La luna si nascose, per un momento, dietro una nuvola.
John si ripromise di tornare a casa, per riabbracciare sua madre.
Non è dato sapere se lo fece... L' unica notizia sicura è che due anni dopo, tentando una rapina nella banca di San Antonio, una pallottola calibro 11 millimetri, incontrò il suo petto e lo trapassò, non lasciandogli nemmeno il tempo, di pisciarsi addosso!
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