"Oggi arriva tuo padre" dice mia madre con un tono di voce che mi lascia un po' perplessa.
L'annuncio non mi suscita grande emozione, anzi mi lascia piuttosto indifferente. Se avesse detto "Oggi andiamo a trovare il nonno" la notizia sarebbe stata accolta con manifestazioni di giubilo ben più evidenti.
Il fatto che mio padre faccia di tanto in tanto le sue brevissime apparizioni, non me lo rende più caro e familiare. Il solo parlarne, da parte di mia madre per mantenerne vivo il ricordo, non me lo fa amare di più. La sua assenza da casa e dalla mia vita è l'unica cosa di cui sono certa e consapevole.
Ho solo 4 anni e che sia a mille miglia di distanza, vivo, o disperso, addirittura morto, non cambia la sostanza del discorso.
Che vuole questo sconosciuto?
Perché continua a tornare di tanto in tanto portando solo scompiglio nella mia vita?
E cos'è questo "lavoro" che lo tiene così lontano da casa ed è più importante della sua famiglia?
l'autore Fernando Piazza ha riportato queste note sull'opera
Ricordo n° 1 del 23 Dicembre 1967 (di mia moglie)