Non ci si rende mai conto di quanto siamo fragili, finchè non ci si guarda allo specchio. E non è il viso stanco a far la differenza o le occhiaie di cui neanche ci preoccupiamo di coprire o quei capelli che, appena svegli, paiono tanti cactus impazziti. È il sorriso la goccia che fa trabbocare il vaso. È il sorriso che mente, che è fuori posto su quel viso sciupato, vicino a quegli occhi ingenui, inespressivi e lontani. Persi.
Hai fatto più volte la prova davanti allo specchio : ti sei detta < rilassati >, hai fatto un sospiro di incoraggiamento, poi hai cominciato a mentire a te stessa, dicendoti < va tutto bene > e via a sorridere. Il primo esce sempre una smorfia, sempre meglio il secondo che viene spontaneo dopo aver guardato la faccia nel fare il primo. Il terzo è quasi sempre quello più originale, perfetto, a prova di urto di persone, direi. Le lacrime le hai ingoiate a forza, gli occhi lucidi vanno sempre di moda - pensi - perchè cambiano il colore della tua iride e ti rendono irresistibile. Per il rossore, invece, non c'è nulla da fare, tocca tenertelo, puoi sempre dare la colpa all'allergia, ce n'è sempre una in ogni stagione, la scusa è sempre valida.
Okay. Sei pronta per il mondo. Puoi uscire allo scoperto.
La porta del bagno si apre e tu esci come nuova, come una modella che esce dal suo camerino pronta per essere fotografata da sguardi indiscreti.
< Ehi, Ashley, va tutto bene? > Prima occhiata strana, primo sorriso di battuta.
< Sì, certo > Man mano che lo ripeti ti senti più convincente e la recita va avanti senza intoppi. Puoi procedere così per tutta la giornata, i crampi allo stomaco del cuore per la fatica di trattenere le emozioni, denti stretti, pungi in mano, puoi sempre farcela, basta crederci.
Intanto ti consoli pensando a sera : all'esplosione che potrai finalmente avere, alla libertà che ti sarà concessa, lontano dagli sguardi indiscreti, a essere quella che sei, fragile. Persino un po' bambina. E ti sforzi perchè sai che sera è vicina e potrai finalmente lasciarti andare e piangere la tua disperazione. Fai un ultimo sospiro, ti guardi intorno e gli occhi incrociano un altro specchio. Troppo tardi : vedi la tua insicurezza, la tua fragilità. Vacilli, un giramento di testa, uno stordimento improvviso, il vomito, vorresti vomitare i tuoi dispiaceri, e parlare, parlare per non soffocare, ma gli altri non sempre sono pronti a sentire, non sempre hanno voglia di udire, non potrebbero neppure... capire. E allora fai la guerra a te stessa, ti ripeti < sei forte, tu sei forte > e sei talmente fragile che te ne convinci.