C'era una volta molto tempo fa un fiore che distillava amore.
Flamos era il suo nome.
Flamos era nato sotto la quercia millenaria nel centro del grande bosco.
Le lacrime delle stelle erano la sua essenza.
Flamos era un fiore che aveva anima e cuore incorporati insieme.
In tanti lo cercavano per poterlo cogliere.
Ma mai nessun umano era riuscito nel suo intento.
Nessun umano l'aveva mai veduto da vicino.
Si racconta che Flamos, fosse stato un guerriero, anzi un cavaliere crociato amante della giustizia.
La sua lealtà e la sua generosità, erano divenute leggenda.
La storia racconta che Flamos fosse nato dalle lacrime del cavaliere, impiccato per vendetta alla vecchia quercia.
Le ruote dei carri stridevano sulla strada ghiaiosa che fiancheggiava la vecchia quercia.
La giornata afosa toglieva il respiro.
Il ragazzo seduto sul ciglio della strada fischiettava una dolce melodia.
Dall'alto dei cieli: Gesù seduto accanto a "L'Eterno"osservava gli umani.
E rivolgendosi al Padre chiese: " Padre, vorrei provar nuovamente a tornar sulla terra a salvare l'umanità dal peccato e dal male che li devasta.
Ti prego Padre! Lascia ch'io tenta nuovamente? Dammi un'ultima possibilità?
Vedrai questa volta non fallirò!
Quel ragazzo seduto sul ciglio della strada, fa proprio al caso mio.
Il suo nome è Flamos, lui sarà l'artefice di questa mia difficile missione.
Lui è la leggenda che cambierà il mondo.
Scorgo nei suoi occhi il suo animo limpido e sincerò.
Lui conosce la lealtà, quel valore che gli uomini d'oggi non sanno cosa sia, e ha una forza interiore da far invidia a Ercole. Una forza irresistibile come un uragano che nessun male potrà mai scalfire.
Ti supplico Padre! Lascia ch'io torni nuovamente sulla terra a proseguirere la mia missione interrotta duemila anni fa.
L'Eterno fece un cenno di capo, per poi scomparire come vento leggero tra le nuvole di bambagia sparse nel cielo turchino...