Il resto del gruppo ti aspettava alla fine della strada principale. Non so, perchè eri rimasto indietro, e da un tipo come te, a cavallo di quel genere di motocicletta, non ci si aspetava che tu stessi là fermo, all'unico semaforo del paese, ad attendere pazientemente il verde.
Assorta nei miei pensieri, io non avevo attraversato subito la strada, e fu il suono della tua voce a riportarmi in contatto col mondo.
"Salta su bella! " mi apostrofasti con un ghigno da pirata, che alludeva ad avventure che nulla avevano di casto e per bene, e le mie labbra ti risposero con altrettanta provocazione, schiuse in un sorriso che non ebbi modo, tempo, e forse neppure voglia, di tenere a freno.
Bastò un secondo, bastò una tua occhiata più attenta, e la tua espressione cambiò, le tue labbra si ricomposero in un sorrisetto di contrito rispetto, mentre il tuo sguardo si fissava sul mio ventre, gravido del mio terzo figlio, e già visibile sotto la mia veste di giorno in giorno più stretta.
Un colpo di vento mi scompigliò i capelli. Sono ancora i più belli del paese, ancora li porto sempre sciolti, e sono così lunghi, che un ciuffo si posò un momento sulla tua spalla mentre, allo scatto del verde, senza un saluto, senza nemmeno voltarti, tu partivi.