Questo che vado a scrivere non è propriamente un racconto, ma non lo si può nemmeno annoverare tra gli aforismi, sarebbe meglio definirla una dedica, una dedica ad un gruppo di persone che hanno dato un senso alle mie giornate fino ad ora.
Però, visto che si sono, preferisco metterla sotto forma di racconto:
"C'era una volta una stanza che non aveva nessuna utilità, fino a che un gruppo di persone venne messo li, senza aver scelto quel posto, ma con la possibilit di renderlo speciale.
Era un giorno di fine estate e questo gruppo di persone, formato da diciotto ragazze e due maschi, si trovò insieme per la prima volta, naturalmente non tutti furono subito amici di tutti, ma le prime simpatie iniziarono a prendere forma. Il nostro Giorgio non sempre nelle classi precedenti si era trovato bene, anzi in passato era rimasto isolato dal resto del gruppo per tutto l'anno, non voleva correre quel rischio, e quindi decise di essere se stesso, perchè in molte occasioni questo bastava a farlo entrare nel cuore delle persone con cui aveva a che fare.
Col passare dei giorni iniziò a legarsi molto all'altro elemento maschile della classe, anche lui molto timido, di nome Fabio.
Ma non entrò in sintonia solo con lui ma anche con tre ragazze in particolare Alessia, Carla ed Eleonora.
Ma non basta dire questo, lui era innamorato perso di Alessia, ed inizialmente lei sembrava ricambiare questo sentimento, ma poco dopo si tirò indietro scusandosi se l'aveva illuso, e Giorgio cercava di non illudersi, ma l'amore che provava per Alessia faceva in modo che ogni apertura, che ogni gesto amichevole di Alessia li faceva credere che stesse per cedere e dichiararsi, ma era solo una speranza vana.
Con Carla aveva un rapporto molto confidenziale, affidava a lei i suoi pensieri ed i suoi sentimenti e lei era sempre li ad ascoltarlo e pronta a dargli consigli, ma lui a volte non la trattava bene, perchè Carla aveva un atteggiamento molto esuberante, che usava per mascherare la sua tristezza, che era opposto alla timidezza di Giorgio. Quando c'era un problema Carla c'era sempre, anche con Eleonora aveva un'amicizia molto forte, lei era la tipica ragazza aperta e simpatica con la quale si poteva fare due risate.
Tutti gli elementi di quella classe entrarono nel cuore di Giorgio, che quando ricevette la lettera che gli comunicava la non ammissione alla classe successiva il mondo gli crollò addosso, non sarebbe più stato insieme a loro, e forse non aveva avuto l'occasione di dire loro quanto fossero importanti per lui, l'unico motivo che lo portava a frequentare quel luogo pieno d'insidie chiamato scuola."
Spero di non essermi dilungato troppo, e soprattutto spero di aver reso l'idea di ciò che provo in questo momento.
C'è chi può dire che essere "bocciati" a scuola non è una tragedia, ma state sicuri che perdere una classe come la mia lo è eccome!
Adesso mi aspetta un'estate molto dura, ma con la sicurezza nel cuore che quella classe mi ha aiutato a crescere, a migliorare, vado avanti con la speranza, e con la certezza che sarà molto difficile, di trovare un altro gruppo di persone in grado di rendere speciale una stanza insulsa.