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L'incendio
La simulazione della versione di greco ha l'odore delle canne appiccicato sul colletto della tua camicia.
Non sei tu ad aver fumato, ma semplicemente il tuo ragazzo che ti ha soffiato un bacio al fumo che appesantisce l'aria attorno a te.
Il foglio è sempre pasticciato con disegni e numeri strani: non importa, tanto non c'è valutazione.
é la tua unica consolazione: puoi scrivere tutto quello che vuoi e alla fine non vale ninete.
Suona l'allarme antincendio e tutti fuori di corsa.
Pensi che forse si sia trattato dell'ennesimo idiota che ha fatto scattare la sirena fumando una sigaretta nei bagni.
Esci con tutti stando in fondo dalla fila, questo perchè sei la lettera R. nell'elenco.
Ma perchè solo quelli con la lettera A e B hanno il diritto di salvarsi sempre la pellaccia?!
Smesso di pensare a cosa futili inforchi le scale e corri, perchè forse è la simulazione e se non arrivi in cortile prima di dieci minuti ti mettono una nota disciplinare per non aver preso sul serio quella pagliacciata.
Controlli di avere il cellulare nella tasca sinistra e l'ipod nella destra, così anche se la scuola brucia torni a casa con la metropolitana e, ascoltando la musica, almeno non ti annoi!
Saluti il tuo migliore amico che sta nella classe affianco e anche la ragazza bocciata che l'anno prima stava in banco con te e che incontri in corridoio.
Arrivi in cortile e alzi il naso per vedere se scorgi del fumo, ma non c'è nulla.
Esercitazione del cavolo!
Ti annusi il colletto: il solo fumo che senti proviene proprio da te stesso.
Passa il tuo ragazzo con la sua classe e ti fa la faccetta che vuol dire: "Visto che bel balletto?"
Si, la simulazione dell'altincendio è proprio un balletto inutile.
Ti avvicini un po' e gli chiedi come sta, il che è stupido perchè l'hai visto venti minuti prima!
Vuoi dargli un bacio ma non puoi perchè ci sono gli insegnati, ma la stronza alle sue spalle ha un debole per lui...
Fai il sorriso sornione e torni indietro anche se non vuoi andare.
Fissi la ragazza che prima lo guardava, quella biondona con il sedere grande come una barca che ora lo prende per mano e chiacchiera con lui come se ninete fosse.
Ecco da dove arriva il fuoco.
Bruci.
Ti avvicini di nuovo come se ti fossi dimenticata di dirgli qualcosa.
Lu ti fissa trovo: gli racconti della puzza di canne che hai addosso, e fai finta di essere a disagio per questo.
Lo sguardo della biondona sai che ti penetra la schiena a che ti pugnala, ma non vuoi guardarla.
Dentro di te sai che lui non la preferirebbe mai a te che sei carina, con i capelli a posto e sei tanto brava a scuola.
Quando il prof ti richiama all'ordine torni indietro con la tua classe e fissi di nuovo.
Masochismo?
Si, forse.
"falso allarme!" dice il preside.
"Tutti dentro."
Ci rifletti e risali la scala; il tuo ragazzo davanti a te con la sua classe.
Lo guardi ancora più di prima ma non puoi più agganciare una conversazione: non bisogna essere appiccicosi!
Lo vedi bello, lo vedi come lo vedevi quella mattina sulla scaletta dell'entrata: perfetto.
Ne guardi le mani.
Belle mani che ogni mattina ti abbracciano alla vita stringersi alla tasca sul sedere della biondona.
Ed è l'inferno.
Non c'è nessun incendio?
Direi che ce ne sono due, anzi tre.
Il fuoco dell'odio.
Il fuoco della rabbia.
Il fuoco della passione.
UN MESE PIù TARDI
Hai la stessa puzza adosso più forte che mai, forse perchè la tua migliore amica è diventata una ciminiera da quando è stata lasciata dal suo ragazzo.
Però oggi non c'è tempo per chiedersi se il proprio puzzo sia un problema: la versione è quella vera.
Bussano alla porta: uno studente chiede un gessetto.
Tho! Chi si vede?
Il tuo vecchio ragazzo.
Finita da un mese senti ancora quel fuoco addosso appiccicoso e un po' molliccio.
Ti chiedi se ti ha riconosciuto tra i banchi e ti domandi se vorrebbe dirti qualcosa.
Prendi il telefono e gli mandi un messaggio non appena sparisce fuori dalla porta.
"Beh.. non si saluta più?"
Aspetti che la tua tasca vibri ma non lo fa.
Non lo farà mai.
Dentro di te però speri con tutto il cuore che si metta a suonare, che ti mandino in presidenza, ma con la consapevolezza che sì, di te gli importa ancora qualcosa.
FUORI IN CORRIDOIO
Il tuo ex si stacca all'abbraccio appiccicaticcio della biondona.
"Il cellulare."
Lei lo guarda sporco di un rosso violaceo al collo che potrebbe essere una macchia di rossetto o anche un bacio troppo... simile ad un morso velenoso.
Guarda il piccolo scermo e legge.
"Chi è? Devo essere gelosa?"
Lui la fissa.
Oca. Gallina.
Appoggia la mano sul suo petto scoppiato nella maglietta troppo stretta messa apposta per ingrandirne le... grazie.
"Pubblicità."
Stronzo.
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