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Scene da un matrimonio
L'abito non fa il monaco.
Proverbio popolare
-Alla fine il matrimonio è solo una questione di fogli da firmare in modo tale da poter chiedere gli alimenti quando ci sarà il divorzio conseguente.
Sono i matrimoni che dovrebbero essere a tempo determinato, in questo modo la parola"matrimonio" smetterebbe di suonare come una minaccia. Mi sposo per tre anni, tre anni in cui garantisco la mia fedeltà, ma poi basta. Matrimoni rinnovabili e terminabili.
Voglio dire, se io trovo una tipa che mi piace, perché devo essere vincolato da una cazzo di firma estorta dopo un pompino con ingoio vent'anni prima.
Giacomo pensava questo mentre le sue ginocchia premevano sul legno della panchina della chiesa e il suo fastidio stava aumentando secondo dopo secondo. Stava assistendo al matrimonio di Luca, uno dei suoi migliori amici e, mentre ascoltava le parole che il prete pronunciava, gli venne un conato di vomito. La sera prima aveva esagerato con i giri di vodka e in quel momento, l'odore d'incenso della chiesa, i profumi dolciastri di tutte le parenti di Luca agghindate per l'occasione e il caldo che sentiva aumentare sempre di più, contribuivano a quella di voglia di vomitare che si presentava a ogni suo dopo sbronza. -Io non devo rendere conto a nessuno.- Ecco un altro pensiero che gli balenava in testa, tra una citazione biblica del prete e una grattata alle palle colpite da un prurito improvviso.
Alla sua sinistra, nella prima fila, c'era Annika, era la sorella diciottenne di Valentina: la futura moglie di Luca. Giacomo aveva trovato in lei la distrazione adatta per superare quei minuti interminabili che mancavano alla fine della funzione religiosa. Giacomo era un individuo piuttosto dicotomico: il suo fare grezzo era contrapposto al suo aspetto attraente e Annika era stata attirata dagli sguardi che Giacomo lanciava come frecce imbevute in una potentissima pozione afrodisiaca. Mentre una goccia di sudore formatasi all'altezza della tempia destra accompagnava i pensieri bramosi di Giacomo, il prete proseguiva i suoi discorsi religiosi e la folla riunita attorno a due novelli sposi, stava entrando nel classico stato di "insostenibile noia liturgica ".
Annika, contrariamente da quello che immaginavano i suoi genitori seduti al suo fianco, era molto lontana da quella che solitamente si definisce "una santarellina". La fellatio era la sua specialità e non disdegnava nemmeno il sapore degli umori vaginali della sua amica del cuore Jessica. Quando Giacomo, con un gesto del capo, la invitò a seguirlo nel confessionale, lei probabilmente e perversamente eccitata all'idea di fare sesso in quel luogo, non se lo fece ripetere due volte. I suoi genitori, troppo distratti dall'immagine dei due sposi ed entrati nella fase di devozione verso l'uomo dagli addominali scolpiti inchiodato alla croce, non si accorsero che l'assenza della figlia stava superando il tempo necessario per una pisciata. La chiesa era ormai pregna di atmosfera matrimoniale. Il prete incalzava. Le parole tanto aspettate stavano per arrivare. - Vuoi tu Luca prendere la qui presente Valentina come tua sposa? E amarla e onorarla nella buona e nella cattiva sorte, nella salute e nella malattia, finché morte non vi separi?
Il religioso silenzio stava per accogliere il "sì lo voglio" di Luca, ma prima che le parole potessero uscire dalla sua bocca un " sì lo voglio tutto!" si sentì risuonare nella chiesa come se fosse un riff di chitarra di una canzone blasfema. Tutte le teste si girarono con sincronicità assoluta verso il confessionale e un "ooooh" di sgomento uscì dalle bocche aperte.
Qualche istante dopo i due uscirono e scapparono via, lasciando tutta quella gente, compresi i genitori di Annika, avvolti in uno stato di incredulità totale.
Luca per una strana reazione chimica nel suo cervello dovuta allo shock per tutto quello che stava succedendo, si destò dallo stato ipnotico in cui era piombato da qualche anno, guardò Valentina negli occhi e senza dire una parola scappò via dalla chiesa come se fosse inseguito da un esercito di lupi mannari. Telefonò a Giacomo che nel frattempo si stava dileguando con Annika verso casa. Luca li raggiunse e, mentre le lacrime di Valentina allagavano la chiesa e inzuppavano l'ormai inutile vestito bianco, la sua cara sorellina colpita da un appetito sessuale inappagabile si stava facendo stantuffare allegramente dai due amici. I tre si lanciarono nel mondo della pornografia amatoriale riuscendo ad avere un discreto successo (più per merito di Annika che degli altri due in verità) e con i soldi guadagnati grazie a perfomance in rete, riuscirono a condurre un'esistenza tutto sommato felice.
Se tornassimo al giorno del matrimonio a qualche ora di distanza dall'accaduto, potremmo vedere il prete, che aveva il vizietto di riprendere le confessioni con una web cam, mentre si smanetta il cazzo come un forsennato e fa l'upload su"You Porn" del video registrato. Il titolo era"Diciottenne si fa scopare nel confessionale durante il matrimonio della sorella."
Fu uno dei più cliccati del mese.
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0 recensioni:
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- Purtroppo non tutti hanno una cognatina come quella! Ah ah ah... divertente.
Forse ti piacerebbe il mio "Cose che... succedono". A presto.
Anonimo il 28/06/2011 17:03
grottesco ed eccessivo... però potresti andare d'accordo con il mio ragazzo che ha la tua stessa idea sul matrimonio, o quella di giacomo?! oddio il caldo mi confonde!!!(kmq in realtà per quanto ben scritto non mi è piaciuto molto sembra che ci sia una sfrenata e smaniosa voglia di chi scrive di colpire a tutti i costi!
- Antonino.. sorry
- Grazie a tutti Troppo buoni. Antonio addirittura milleriano????? Non esagerare, finisce che mi monto la testa^^
- Mi associo a Nino, bravissimo, incazzato e nervoso. Uno scrittore di strada, questo sito ne offre pochi ma buoni. A rileggerti.
Anonimo il 26/06/2011 18:17
Sei sempre più bravo, e sempre più nervoso e milleriano
- oddio che racconto!!!! No comment. Bello però un po' forte.
Anonimo il 24/06/2011 16:36
Lo definirei scene dalla realtà dell'assurdo! Scritto molto bene.
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