Il primo progetto prevedeva che tu stessi fermo e mi lasciassi scattar foto. Ma andò male, eri troppo evasivo.
Il secondo doveva trattare argomenti pungenti e tu eri il personaggio che sullo sfondo nero, parlava. Ma anche quello fallì, provavi sempre a sfuggire dall'obiettivo. Il terzo stava per cominciare, quando capii che sarebbe andato male come i primi due. Allora presi le tue mani, dei chiodi, un martello e iniziai a colpire i tuoi palmi con rabbia. Restasti immobile, occhi sbarrati, capendo che non avresti potuto più fuggire. E ti scattai delle foto. Bianco e nero. Il tuo sangue non aveva più quell'aspetto deliziosamente vermiglio. E tutti credettero fosse un falso, quelle tue mani martoriate. Non avevano tenuto conto di ciò che avevi fatto alle mie di mani, quando le prendesti e le baciasti. Per la prima volta.