La bimba scalza che correva per la casa in cerca di gente, mentre il vuoto silenzio le afferrava le gambe tentando d'immobilizzarla.
Un ricordo di vuoto che attacca lo stomaco e stimola il panico da solitudine.
Voci che ottundono la mente per colmare il vuoto, per riempire il silenzio, per fingere l'amicizia mai vista.
Tempo perso inutilmente, rubato alla lettura, alla conoscenza di sé, tutto per un trauma infantile!
Allora guarda avanti e trova la bambina che ha ricomposto il puzzle in un grigio pomeriggio invernale. Fuori da quella porta le urla di una famiglia impossibile.
Ricompone le tessere ma si frammentano i pezzi tra le mani, lo sguardo proteso verso il futuro genera gioia incosciente.
Avanti verso i sogni impossibili chiusi gelosamente tra le quattro mura di una piccola camera dalle pareti piene di volti.
La faccia dell'adolescenza sui muri di una stanza la cui carta da parati, attaccata da puntine maldestre, tende a trovare una nuova identità nel caos.
Musica e viaggi la mente che esplora, che sente, il corpo vibra dietro a pulsioni convulse e bambine.
Chi infrange quel sogno, chi deturpa quel ventre roseo, chi coglie il prematuro fiore di quel sesso acerbo.
Un uomo dal volto maturo ci pone l'unghia e ottiene.. ma non sarà sottomissione per molto.
La bimba è scalza verso l'odissea del suo giorno ma prende dai fiori il profumo, si inebria ed acquista la forza.
Similia similibus il nostro sesso ci accomuna così la bimba da altri ventri rosei trova il coraggio di affrontare la vita.
Struttura se stessa e attraverso la strada degli eccessi arriva nell'Ade, buio sconforto, ma una mano la afferra e risale dalle profondità e un sole abbagliante la lascia stordita.
La bimba scalza che correva per la casa ha colmato il suo vuoto e cerca silenzio, ha infilato le calze e calzato scarpe di pregio. Si è seduta sul ciglio del mondo ad osservare i suoi pensieri, ammirando con gioia e stupore i suoi progressi... nonostante tutto.