« Primo giorno »
Non è una storia, una storia che non ha inizio.
Era l'anno della crisi economica. Ovunque c'era il panico; la gente ricorreva ad ogni mezzo per salvare le poche economie che aveva, quelle che gli erano rimaste visto che gli avevano già rubato tutto, e la gente disperata urlava ma non si ribellava, oramai rassegnata alla sconfitta.
Era l'anno della crisi economica. Tra altra gente c'era una calma bestiale. Si continuava a mangiare e bere e a danzare musiche stonate, e questa gente per niente disperata non urlava non si ribellava e vinceva.
Era un periodo della mia vita davvero speciale, visto che dopo una serie di disastri fisici economici sentimentali, stavo piuttosto bene. Celibe, con pochi debiti e solo un piccolo raffreddore, che poi questo raffreddore d'estate non sapevo proprio come avevo fatto a prendermelo... era un poco rompiballe il raffredore d'estate, ma nel contesto era un periodo davvero speciale della mia vita.
Camminavo lungo il Canale St. Martin, fumando una sigaretta e pensando a niente, quando lo vedo seduto sopra una panchina fumare una pipa.
« Scusa, hai dei fiammiferi ? »
« Uso solo fiammiferi ! »
« Fumi la pipa ?
« A volte »
« È una Baldo Baldi. »
« Bravo ! È del 1966. Realizzata con radica ligure di Baldalucco e Arma di Taggia, lasciata stagionare per 20 anni nel chiuso della sua bottega. Che brav'uomo Baldo Baldi e pensare che era architetto d'interni! "
Inutile che vi descrivo la mia perplessità accompagnata da una faccia d'ebete nell'ascoltare le sue parole.
Parole di un ragazzino, di poco più di 10 anni e che fuma una pipa Baldo Baldi !
« Grazie dei fiammiferi. »
« Ti dispiace se mi siedo a fumare una sigaretta con te ? »
« E la tua pipa ? »
« Nascosta da qualche parte ciò una Dunhill. Fumo la pipa raramente. »
« Bella pipa la Dunhill... conobbi un uomo che ce ne aveva una del 1910.
Sai perchè su ogni pipa Dunhill, c'è un punto bianco ? »
Lo sapevo ma feci finta di non saperlo.
« Ebbene, Il famoso « White spot » (punto bianco) apparve per la prima volta sul bocchino di vulcanite - fatto a mano, - nel 1915 perché il cliente potesse sapere quale parte andava rivolta verso l'alto. »
« Ne conosci di storie ! Come ti chiami ? »
« Ruslan, e tu ? »
« Dario » e gli sorrido mostrandogli quei pochi denti che ho e lui mi sorride mostrandomi i suoi.
Un poco sdentato Ruslan. Sicuramente per altre ragioni alle mie.
« Voglio raccontarti una leggenda », dice Ruslan.
« La leggenda secondo la quale il popolo Sioux Lakota scopre la pipa sacra ha ovviamente un carattere magico. Si racconta, infatti, che il grande spirito Wakan Tanka inviò sulla terra la dea Whope nella quale si imbatterono un giorno due guerrieri mentre erano a caccia di bisonti. Si trattava di una donna bellissima che disse loro: «Io appartengo al popolo del bisonte. Sono stata mandata su questa terra per parlare con il vostro popolo. Voi adesso dovrete compiere una missione molto importante. Dovete andare dal vostro capo e dirgli di costruire una tenda la cui porta deve guardare a est. Sul posto d'onore dovrà cospargere della salvia e dietro la buca per il fuoco dovrà sistemare un teschio di bisonte. All'alba arriverà al villaggio». In quel momento uno dei due giovani colto da un raptus tentò di sedurre la bellissima donna, ma ella lo incenerì. L'altro, invece, tornò al villaggio e raccontò l'accaduto. Tutto fu predisposto secondo quanto era stato richiesto dalla dea Whope che puntuale all'alba fece la sua apparizione al villaggio accolta da una grande folla. Portava un cannello nella mano destra ed un fornello rosso da pipa nella sinistra. Entrò nel tipì e sedutasi al posto d'onore disse che il grande spirito era molto contento dei Sioux, che li considerava fedeli e riverenti e che, pertanto, erano stati prescelti per ricevere la pipa che lei aveva portato per il bene di tutta l'umanità. Questa pipa era il simbolo della pace. Fumarla avrebbe significato compiere un gesto di buona fede e, quindi, sarebbe stata usata sia tra uomini sia tra nazioni. Essa doveva essere utilizzata anche per tutte le preghiere e le benedizioni di ogni giorno. Detto ciò insegnò al capo come usare la pipa e come averne cura. Rimase al villaggio quattro giorni e prima di partire accese la pipa, la offrì al cielo, alla terra, ai quattro venti, ne fumò una boccata e poi la passò al capo. Infine, uscì dalla tenda mentre tutto il villaggio era lì a guardarla, cominciò ad allontanarsi e tutti videro chiaramente la bellissima donna trasformarsi in un vitello bianco di bisonte. »
Chi è questo bambino ?
« Quanti anni hai ? »
« 13 »
« Abiti da queste parti ? »
« E tu ? »
« Quì vicino... »
« Anche io quì vicino. »
La personalità di questo bambino è rappresentata sicuramente da esperienze, da informazioni culturali acquisite e conservate nella memoria del suo cervello...
« A cosa stai pensando ? »
« Alla tua personalità. »
« E perchè pensi alla mia ? Perchè ti ho raccontato una leggenda indiana ? Non ti piacciono gli indiani ? Non ti è piaciuta la leggenda ? Tu, chi sei, per pensare alla mia personalità ? »
« Non volevo offenderti... »
« Non mi hai offeso... allora, chi sei ? »
« Bene ! Il mio nome è Dario. Di padre marchigiano e madre salernitana, nato ad Eboli, il 23 Aprile 1968.
Eboli, città che non conosco.
Civitavecchia, città amata odiata, dove ci ho vissuto l'adolescenza.
Infanzia in Algeria e poi in giro per il Mondo e fermato a Paris, dove ci vivo da 13 anni.
Ho sempre adorato scrivere. Raccontare. Ho lavorato tantissimo per questo, facendo della mia vita una continua ricerca sul significato dello scrivere, usando la fantasia e non solo ed è così che ho deciso che la mia vita è scrivere.
Ho deciso di vivere la vita scrivendo. E lo faccio da sempre! Scrivo sempre! Vivo la vita e la scrivo giocando con la vita stessa fino a rischiare la morte, se occorre. Ma quella un giorno verrà e certo non sono io a decidere quando. »
« Italiano, e fumi una Dunhill ! »
Alzo le spalle e rispondo che non tutti sono perfettii !
E si mette a ridere !
« Sei nato nel '68... fù l'anno in cui i giovani sentirono una aspirazione alla pace alla giustizia alla libertà ma, direi meglio, al bene, non a questo o a quel bene ma proprio al bene. Era un movimento giovanile che si pose in contrasto radicale e drammatico con le generaziioni mature... la classe rivoluzionaria in effetti non è più il proletariato ma i giovani... esiste un modo di vestire giovanile, una musica giovanile, una sessualità giovanile, tutto un modo di essere dei giovani che gli adulti non possono capire. Mi dirai, come oggi ? Ebbene, nel '68 era diverso... la naturale continuazione della cultura familiare và in frantumi.
Sei nato in un anno dove ci furono molti avvenimenti epocali... il Vietnam, gli avvenimenti di Praga con l'invasione sovietica... »
È un bambino superdotato, penso !
Con un livello d'intelligenza assolutamente fuori dal comune, diversa da quella degli altri.
« A cosa stai pensando ? Ancora alla mia personalità ? »
« Stavo pensando, che conosci tante cose, che ti stò ascoltando... e che mi è venuta fame ! »
« Anche a me è venuta fame... »
« C'è una Boulangerie quì vicino. »
« Andiamo alla Boulangerie. Paghi tu ? »
« Pago io. »
Alla Boulangerie, ci prendiamo due panini e ce ne andiamo sulla panchina a mangiarli.
Durante il « pranzo », ce ne stiamo muti.
« Ruslan è un nome russo ? »
Quando lo guardo stò ragazzino mi vien da pensare che cià lo sguardo di un vecchio.
È come se invece del bambino seduto su questa panchina in mia compagnia ci fosse un vecchio. Un vecchio saggio ! Che poi tutti i vecchi secondo me sono saggi.
Invece è un bambino di 13 anni che stà seduto al mio fianco e che dopo il panino si riaccende la pipa.
« Il nome è Ucraino e significa, Russo, abitante di Russia, Rus era la capitale di Russia tempo fa e Lan, vuol dire, Uomo. »
« Quindi sei russo ? »
« Tu, a volte fai delle domande un poco idiote ! Tu, ti chiami Dario. Dario, deriva dal persiano Darayavaush, nome tradizionale della dinastia dei re Achemenidi, grecizzato in Dareios e significa "che mantiene il bene, che ha in sé il bene ". Eppure, mi pare d'avere capito che sei italiano? O, sbaglio? "
E rimango senza risposta come un'idiota!
" Sei mai stato in Russia? "
"Si, ci sono stato. A Mosca e a St. Pietroburgo."
"Bella St. Pietroburgo! Fù fondata da Pietro il Grande. Sai, che fù edificata su 42 isole.
L'hanno sempre chiamata la " Venezia del Nord ". Sono stati gli architetti italiani a costruirla.
Voi italiani state ovunque! "
Ho letto da qualche parte che i bambini superdotati, penso che Ruslan lo sia, altrimenti non mi spiego tutta la sua conoscenza, anche perchè non oso ancora chiederglielo..." date le condizioni indispensabili perchè possano e desiderino conoscere ed evolversi, imparano più presto e velocemente degli altri qualunque cosa, associano ciò che apprendono in modo più complesso ed articolato, sono più curiosi, e quindi "producono" cose migliori di quelle dei bimbi della stessa età.
Il bambino superdotato ha un pool di sensibilità globalmente straordinario, e più della media si accorge di ciò che gli succede intorno, delle ingiustizie, incomprensioni, sofferenze altrui, e reagisce ad esse in modo importante, tanto da ritirarsi in se stesso" e perchè no, fumarsi un buon tabacco con una buona pipa.
Guardo l'orologio.
Lo guardo con un gesto automatico, così tanto per sapere che ora è o forse per rendermi conto che il tempo continua ad avanzare nonostante da circa un'ora, mi sembra il contrario.
È come se durante questa pausa con Ruslan il tempo si sia fermato.
Sono un tipo che adora la fantasia ed ogni volta trasformo la realtà in fantasia. A volte quest'ultima mi sorprende col suo cinismo e tac, mi sveglio e della fantasia, aihmé, nessuna traccia.
"Un giorno un bambino stava saltando guardando il cielo, allora gli si avvicinò un uomo che gli chiese " Cosa stai facendo piccolo? "
"Sto cercando di volare!!" rispose il bambino.
A quell'affermazione l'adulto sorridendo disse, " Ma guarda piccolo che non si può volare! "
Il bambino guardò l'adulto con compassione e ricominciò a saltare... »
Dopo questo, Ruslan mi propone di camminare. Dice, che adora camminare. Dice anche che, " quando uno cammina i muscoli si tendono. Una gamba è il pilastro che sostiene il corpo eretto tra cielo e terra. L'altra, un pendolo che oscilla da dietro. Il tallone tocca terra. Tutto il peso del corpo rolla in avanti sull'avampiede. L'alluce prende il largo, ed ecco, il peso del corpo, in delicato equilibrio, si sposta di nuovo. Le gambe si danno il cambio. Si parte con un passo, poi un altro e un altro ancora che, sommandosi come lievi colpi su un tamburo, formano un ritmo: il ritmo del camminare.
Camminare è, idealmente, uno stato in cui la mente, il corpo e il mondo sono allineati come se fossero tre personaggi che finiscono per dialogare tra loro, tre note che improvvisamente formano un accordo. Camminare ci permette di essere nel nostro corpo e nel mondo senza esserne sopraffatti. Ci lascia liberi di pensare senza perderci totalmente nei pensieri."
« Ruslan, scusa ma debbo dirti una cosa. Come fai a sapere queste cose, anzi, meglio, sono tue queste cose che dici o le hai sentite dire e le ripeti, insomma come cavolo fai a sapere tutte queste cose. Ho l'impressione che sai tutto. Come fai? »
« Semplice, ho vissuto ed ho studiato e tanto altro ancora. Questo concetto del camminare non è mio è di una tipa che si chiama Rebecca e mi piace quello che ha detto e scritto sul camminare.
Non essere sorpreso, italiano. I bambini sanno più degli adulti. O più semplicemente i bambini sanno. Dai, camminiamo ! »
Camminiamo per un pò, lungo il canale. Senza parlare.
Lo guardo stò bambino che ha un'andatura buffa ed ogni tanto saltella come un folletto.
Ecco ! Potrebbe essere un folletto.
Un folletto dei tempi moderni.
Invece dei boschi ci sono i palazzi...
« Ruslan credi alle fiabe ? »
« Perchè mi fai questa domanda ? »
« No, perchè, stavo pensando che tu potresti essere un folletto. »
« Io un folletto ? Perchè no ? E tu un orco ? »
« E perchè un orco ? »
« È detto che essi non avevano un loro linguaggio, ma che s'impadronissero di un gran numero di vocaboli degli altri idiomi, manipolandoli a loro modo, eppure non riuscivano a creare che dialetti brutali, appena sufficienti a esprimere ciò che era loro necessario, cioè maledizioni e bestemmie. »
« E che centro io con tutto questo ? »
« Ed io col folletto ? »
« Niente... così... ogni tanto fantastico e camminando ti stavo guardando e ti ho immaginato folletto ! Un folletto che fuma la pipa ! Niente male... che ne pensi ? »
Ruslan sorride e risponde, « Perchè no ! », poi dalla tasca del pantalone, un jeans, tira fuori un cellulare e la cosa mi sorprende e non lo sò perchè mi ha sorpreso o forse si, perchè era un cellulare che non avevo mai visto, piccolo piatto e sicuramente costosissimo.
Dice, che deve fare una telefonata, gli rispondo che l'aspetto nel bar di fronte.
Entro nel bar e la tipa che ci lavora è una bella ragazza. Mi accoglie con un gran sorriso ed un elegante « Bonjour ».
Ordino un bicchiere di vino bianco.
Dopo dieci minuti, Ruslan mi raggiunge.
« Vuoi bere qualcosa ? », gli domando.
« Una limonata alla spina, perfavore »
Beve la limonata tutta d'un sorso.
« Buona che è la limonata ! Con quel gusto acidulo che toglie la sete, se poi la si gusta gelata magari con qualche fogliolina di menta... ahhhhhhh! »
« Sai, in sicilia, a Messina, si beve la limonata col sale. »
« Non lo sapevo, deve essere buona ! Ti dico io come fare una buona limonata, devi portare a ebollizione 1 l d'acqua con 4 cucchiai di zucchero. Spegni la fiamma e versarci la buccia di 3 limoni, solo la parte gialla eliminando la pelle bianca che cederebbe uno sgradevole sapore amaro... Mescola di tanto in tanto per sciogliere lo zucchero. Quando questo sciroppo aromatizzato è freddo aggiungici il succo, filtrato, di 3 limoni, togli le bucce dei limoni, mescola e mettilo nel frigorifero. È vedrai che limonata ! Una mia amica la faceva così. »
« Ci proverò... »
« Tu cosa bevi ? »
« Del vino bianco. Adoro il vino. Il vino non è una medicina, ma è pur vero che molte delle sue componenti producono effetti benefici per l'organismo umano. Quando sarai grande ti consiglio di bere ogni tanto un bicchiere di vino bianco. Con moderazione, mi raccomando ! »
« Quando sarò grande ? Quand'è che si è grandi ? Tu sei grande ? »
« Ruslan, siamo noi ad essere grandi o sono le formiche ad essere piccole ? »
« Scusa ? ... comunque sia, un giorno ho visto due esili formichine trascinare e sollevare un pezzetto di cioccolato grande quanto un bottone di camicia. Stavano scalando un muro, a due metri da terra. E ancora oggi non mi spiego come ci siano arrivate.
Tutto considerato, direi che sono loro grandi e noi piccoli piccoli..."
È tremendo stò bambino!
Mi squilla il cellulare. Strano, di solito nessuno mi telefona. Un amica. Mi ha invitato a cena. Gli rispondo che la richiamo più tardi.
Ordino ancora un bicchiere di vino bianco. Forse non stà bene bere così tanto davanti un bambino.
Nel frattempo Ruslan sfoglia Le Parisien.
" Ci sono buone notizie? ", gli domando.
Mi risponde dopo qualche secondo... chiede alla barman se è possibile avere un bicchiere d'acqua.
" Ovviamente! ", gli risponde la barman facendogli una carezza sui capelli biondi. Dei bei capelli biondi e ricci. Ruslan ha gli occhi color azzurro ma che sono forse grigi.
" Bella carezza! ", lo sfotto.
" Normale! Sono bello e piccolo. Tu bevi vino io prendo carezze. Con l'acqua! Ti piace la politica?"
" Mi piace meno del calcio. E a te? "
" Un giorno la maestra mi ha spiegato la politica perchè avevamo un compito in classe sull'argomento, ma non ci ho capito nulla. Ho chiesto ad un tipo di spiegarmela e questo mi ha risposto: " Io rappresento il capitalista perchè lavoro e porto i soldi a casa, mia moglie rappresenta il governo perchè spende i miei soldi, la cameriera è operaia quindi rappresenta il proletariato, ed i miei figli rappresentano il popolo. Questa è la politica. " Poi riflettendo sull'argomento ho pensato che se uno dei due figli dice al'altro "chiama mamma che ho fatto cacca" e che questo si reca nella stanza dei genitori e trova la madre che dorme russando; mentre il padre si trova nella camera della cameriera a fare sesso. Allora, ho capito cos'è la politica. Mentre il governo dorme il capitalista si fotte il proletariato ed il popolo resta nella merda. " e scoppia a ridere come un pazzo.
Rido dicendo che la conoscevo questa storia e finisco il vino tutto d'un sorso.
" Sai, " Grande ", ogni volta che viaggio e che arrivo in una nuova città, leggo il giornale locale e mi diverto un casino! "
" Non sapevo che viaggiavi, " Piccolo! "
" Le persone non fanno i viaggi, sono i viaggi che fanno le persone. John Steinbeck ", mi risponde.
" Usciamo! " mi dice finedo il bicchiere d'acqua.
Salutammo la barman ed eccomi di nuovo a camminare con stò bambino che oltre a fumare la pipa e tante altre cose, viaggia e conosce Steinbeck!
È abitudine che lungo il Canal St. Martin si incontrano persone che giocano a bocce. E anche quel giorno ce ne erano un casino di gente che giocavano a la Petanque.
Ci fermammo a guardare due coppie d'anziani che giocavano. Erano forti! Ce ne era uno che manco si reggeva in piedi che aveva al tiro una precisione ed una forza incredibile!
La differenza principale rispetto alle bocce nostrane è il campo: più è sconnesso e sbrecciato, più è adatto alla Pétanque. Il nome "pétanque" deriva dall'espressione dialettale "pés tanqués" che vuol dire piedi uniti, dalla posizione in cui devono essere tenuti i piedi quando si lancia la boccia.
Dico tutto questo a Ruslan, ma qualcosa ha attirato la sua attenzione e prendendomi per un braccio mi fa, « Seguimi Dario ! » e si mette a correre.
Eccomi correre dietro un ragazzino senza saperne la ragione e quanto corre un ragazzino che dopo aver percorso qualche centinaio di metri, mi fermai che mi doleva la milza e non ce la facevo più a respirare ! Si fermò anche Ruslan che si diede un'occhiata in giro e poi aggiustandosi i pantaloni, mi rassicurò che tutto era a posto che potevamo continuare a camminare.
Dopo aver recuperato fiato, Ruslan mi invita a sedermi ai bordi del canale e si mise a lanciare dei sassolini.
La mente non è in grado di distinguere tra un evento che si sta svolgendo praticamente ed un evento immaginato.
Occhi chiusi, respiro calmo, lento, lungo... svuotare la mente...
« Qualcosa non và, italiano ? »
« ... »
« Adesso vedi un sasso che da una certa altezza cade nell'acqua. Senti il rumore...
In breve il sasso sparisce sul fondo... guardalo... scende si appoggia sul fondo... ancora silenzio.
Torna in superficie. Rivedi il momento dell'impatto e osserva le onde concentriche che muovono la superficie del lago... una, due, tre... ecc... sempre più larghe... sempre meno impetuose.
Anche se all'occhio sfugge, questo movimento coinvolge ogni singola molecola d'acqua, renditene conto...
A poca distanza un altro sasso cade nell'acqua, va sul fondo e produce onde... guardale.
Le onde periferiche dei due sassi si incontrano... si crea un piccolo "maremoto"... si crea una corrente che torna al centro.
Dal centro riparte una corrente verso la periferia... centro... periferia... ecc...
finchè si ristabilisce la quiete... le onde proseguono come prima in cerchi concentrici... sono diversi... vedi?
... dopo l'incontro delle onde si è creato un altro equilibrio.
Guarda le onde che si allontanano... e il sasso sul fondo... c'è ancora silenzio... respira e guarda! »
Lascio a voi il piacere di ricavare da questa immagine le moltissime analogie che riguardano l'essere umano.
Lascio a voi il piacere di ricavare anche l'immagine della mia faccia sempre più perplessa ed imbarazzata.
Non riesco a descrivere quello che stavo vivendo in quel momento. Ero curioso di sapere chi era quel bambino, più passava il tempo e più avevo voglia di ascoltarlo e anche se avevo voglia di fargli un casino di domande queste non mi uscivano fuori dalla bocca e poi c'era un'altra cosa, è che nello stesso tempo tutto mi sembrava normale e anche se pensavo che fosse un bambino superdotato dovevo fare attenzione di ricordarmi della sua sensibilità e delle sue necessità emotive-affettive quelle proprie della sua età.
Un bambino.
Insomma il raffreddore mi passò !
" Ruslan, hai sorelle o fratelli? "
Non risponde subito. Un'anatra svolazza sopra di noi. Un bateau-mouche porta a spasso dei turisti.
" No! E tu? "
" Due! Vivono in Italia a Civitavecchia dove vivono i miei genitori. "
" Civitavecchia è il porto per andare in Sardegna? "
" Si... già, tu sai tutto! Non dirmi che sei stato anche a Civitavecchia? "
" No. Non ci sono stato ma ne ho sentito parlare. "
" Ruslan..."
" Voi italiani non fate altro che parlare! Le parole sono preziose, ma più prezioso è il silenzio !
Nella vita di ogni giorno esistono preoccupazioni a cui non sempre possiamo far fronte e allora solo il silenzio può aiutarci. »
« È per questo che vuoi silenzio ? Sei preoccupato ? »
« ... Sei sposato ? »
« No ! Con l'ultima ragazza mi ci dovevo sposare ma mi ha lasciato per fidanzarsi con la sua migliore amica. »
« La tua fidanzata che invece di sposarti si fidanza con la sua migliore amica ? »
« Si e non c'è niente da ridere che se ci penso, anche se ora son guarito, che è già passato un poco di tempo, ancora soffro. Poco ma soffro ! La penultima ragazza mi ha lasciato per il suo migliore amico ! Penso che debbo stare attento ai migliori amici delle mie fidanzate ! E tu ce l'hai una fidanzata ? »
« ... debbo fare una telefonata. »
Finita la telefonata Ruslan si avvicina e mi dice che ha un appuntamento tra due ore e mi domanda se ho da fare. Gli rispondo che non ho niente da fare e che anche se non sono affari miei, sono curioso di sapere con chi ha appuntamento, che mi fa strano che un bambino parla con un cellulare ultramoderno e che ha un appuntamento e che sono contento di averglielo detto che da un poco di tempo sono un poco nervoso per via della curiosità che ho voglia di sapere, Ruslan !
« Fin dall'antichità i cinesi, ritenendo molto sconveniente mostrare i piedi nudi in pubblico, fasciavano accuratamente le proprie estremità. I pastori e i contadini nell'antica Grecia, invece, pensavano che tenere al calduccio i piedi fosse necessario e piacevole, e perciò prima dei sandali, si infilavano ai piedi i calzari, una specie di fodera della calzatura vera e propria. Nel Medioevo, in Europa si diffuse il costume di coprire non solo i piedi, ma anche le gambe con le calcia, lunghe calze di sottile pelle o di tessuto, molto aderenti, che sostituivano i calzoni finché, nel Settecento, nella moda maschile questa specie di calze vennero nuovamente soppiantate dai pantaloni. Dopo il 1300 le donne incominciarono a indossare, sotto la veste, calze di panno e di seta, lunghe fino al ginocchio e quasi sempre di colore rosso. Solo intorno al 1400 le dame veneziane diffusero la moda delle calze lunghe, antenate della moderna calzamaglia, ricamate a mano e impreziosite da trine e merletti. Fu l'inglese William Lee a ideare nel 1589 il primo telaio per produrre le calze in serie. Qualcuno, dopo essere riuscito a copiare il modello di quella macchina utilissima, la riprodusse in America, che era già stata colonizzata dagli inglesi; dove le calze furono accolte con grande simpatia e il fabbricante si arricchì. Nel Seicento in Inghilterra vennero censiti circa seicento telai adatti a fabbricare calze e ben presto i calzettai diventarono una corporazione di artigiani molto importante. L'invenzione dei telai meccanici ha incrementato la produzione di calze lunghe, corte, di cotone, di lana, di seta, di fibre sintetiche, colorate e ricamate, resistenti, velate, eleganti, sportive, comode e adatte alle esigenze e al gusto di persone di ogni età! ... Ho un appuntamento con un tipo che mi deve dare dei calzini!
Ed il cellulare è un regalo.
Contento ? »
Estraggo una sigaretta dal pacchetto e con gesto concavo della mano accendo un fiammifero e la prima tirata che faccio ad occhi chiusi mi provoca una sensazione di piacevole benessere... mi sentivo drogato.
Ero completamente drogato da quel bambino.
« Contento! », gli rispondo
« Allora, ti piace il calcio ? »
« Adoro il calcio anche se più passa il tempo, di meno in meno. »
« Perchè ? »
« Troppi soldi ! Gira troppo denaro. »
« E a te che te ne importa ? »
« Il calcio è uno sport molto ricco. I giocatori delle squadre di calcio di serie A ricevono molto spesso ingaggi favolosi e possono arrivare a guadagnare molti miliardi all'anno... »
« Hai bisogno di soldi ? »
« Tutti ne hanno bisogno ! »
« Io, no ! »
« Tu sei un bambino ! »
« E perchè i bambini non hanno bisogno dei soldi ? »
« Si, ma non stà a loro procurarsene ! »
« E perchè no ! »
« Perchè, i soldi vengono col lavoro ed i bambini non devono lavorare e ne parlare al telefono ultramoderno e « ciò un'appuntamento » ed i bambini non fumano la pipa e voilà che mi sono sfogato che ti chiedo scusa ma si vede che ne avevo bisogno ! »
« Per poter cambiare le cose ricordati a cosa serve il tuo denaro. », disse a bassa voce alzandosi da dove era seduto.
« Io, lavoro ! »
« E che lavoro faii? »
« Uccido ! »
« ?! »
« ... il tempo ! Cretino d'un italiano ! »
« Il tempo è una successione di istanti »
« Che cos'è un istante? »
« Un istante è un momento brevissimo di tempo! »
« Sono un assassino d'istanti ! »
« Ti piace scrivere ? »
« Mi annoia scrivere ! »
« Ti piace leggere ? »
« Perchè a te piace scrivere ? »
« Scrivere. Dai temi a scuola alla tesi, da una lettera ad un editoriale. Scrivere, ci abbiamo provato tutti, o abbiamo sperato, magari anche solo per un giorno, di poterlo fare. Non servono grandi paroloni, o frasi ad effetto, in realtà. Scrivere dovrebbe essere un'azione dettata dall'istinto. Per molti una sfida, per tanti un passatempo, per pochi un mestiere. Lo scrivere da veramente luce a se stessi prima di tutto e in secondo luogo c'e' il timido desiderio di dare luce agli altri. Non sempre ci si riesce. Io scrivo qualcosa dettato dall'emozione di un momento, e penso e collego la cosa ad un fatto mio e su questo fatto faccio luce in me stesso e su questo scrivo. »
« Scriverai su di me ? »
« Forse. »
« E cosa scriverai ? »
« Scriverò... « Non è una storia una storia che non ha inizio... »... o qualcosa del genere. »
« Tu sei proprio strano ! »
« Io ? E tu ? Sei normale ? »
« Ciò che è normale è ciò che dovrebbe regolare la condotta naturalmente... « Nel mondo siamo tutti matti, tranne me e te; ma anche tu sei un pochino strano. Robert Owen. » ...
« Il mio psicoterapeuta... »
« Il tuo psicoterapeuta... »
« Si il mio psicoterapeuta... che ho ucciso, ma questo non ti interessa... disse, « Chi è normale? Cos'è la normalità? Dal punto di vista statistico, in un campione della popolazione possiamo misurare aspetti del comportamento come la memoria, la simpatia, la creatività, l'intelligenza o l'ansia... (ma pure aspetti fisici come la bellezza, la forza, ecc. Mi accendo una sigaretta ed imito la voce dello Psicoterapeuta che si chiamava Mario e che il cognome non ricordo...) assegnando a ciascuno di essi un punteggio; i valori di tutte queste caratteristiche si distribuiranno sempre nello stesso modo e lungo una curva a campana, dove la maggior parte della popolazione si ammassa attorno al centro, che indica la media o la normalità. (...) È quindi chiaro che l'approccio statistico non è del tutto soddisfacente per la persona: in fin dei conti, essere nella media (= normalità) potrebbe anche voler dire "essere mediocri", il che non piace a tutti come non piace a tutti il "rientrare nella massa". Dal punto di vista personale, invece che normali si vorrebbe quindi essere - in un certo senso - anormali, se questo termine significa "al di fuori della media"(...) e riflettendoci bene cosa non tanto normale che io parlo con un bambino, intelligente, di tutte queste cose... stavo pensando mentre ti raccontavo dello psicoterapeuta, che dovrei usare un linguaggio più comprensibile ad un bambino della tua età e che nello stesso tempo mi viene normale parlarti come se parlassi ad un adulto ! »
« Grazie per avermi considerato intelligente e di parlarmi come se fossi una persona adulta e non ti offendere se di quello che ha detto il tuo psicoterapeuta, che hai ucciso, non ci ho capito niente ! »
« Nemmeno io ci ho capito niente ! »
« Ora debbo andare. Dario, è stato un piacere conoscerti e scambiare due chiacchiere. Rimango da queste parti ancora per due giorni. Se vuoi possiamo continuare la discussione domani allo stesso posto, sulle panchina e alla stessa ora ? »
Rispondo di si e lo saluto stringendogli la mano.
Una Mercedes nera si ferma a qualche metro e lo vedo salirci dentro non prima d'essersi girato per lanciarmi un ultimo saluto.
" Secondo giorno "
Aspettavo da circa Venti minuti.
Aspettavo da circa Trenta minuti ed ancora non avevo fumato.
Dopo Quaranta minuti decisi di fumare.
" Scusa il ritardo Dario, ma ho avuto a che fare con un contrattempo"
" Anche io sono venuto in ritardo, pensavo che te ne fossi andato."
" Ti ho portato un regalo! "
E mi offre una bottiglia di vino bianco.
" Lo sapevi che Noè, appena sceso dall'arca, piantò vigne e ne ottenne vino . »
« Chiaro che se piantò vigne ebbe vino ! »
" Pare che gli egizi fossero precisi, meticolosi ed efficienti a partire dalla coltivazione della vite fino alla conservazione del vino e che le loro tecniche fossero complesse e continuamente sottoposte a perfezionamento. »
« gli rispondo che da qualche parte avevo letto che " nel Medioevo fu la Chiesa Cattolica, con il suo potere assoluto, ad influenzare maggiormente le tecniche enologiche e la produzione del vino. I vini più prestigiosi erano prodotti proprio da monaci, primi fra tutti i Benedettini e i Cistercensi. »
« Credi in Dio ? »
« Non credo, in Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra. E in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, il quale fu concepito di Spirito Santo, e che nacque da Maria vergine, e che patì sotto Ponzio Pilato, e che fu crocifisso, morì e fu sepolto; discese agli inferi; il terzo giorno risuscitò da morte, salì al cielo, siede alla destra di Dio Padre onnipotente; dicono che di là verrà a giudicare i vivi e i morti. Non credo nello Spirito Santo, nella santa Chiesa cristiana, nella comunione dei santi, nella remissione dei peccati, nella risurrezione dei morti, nella vita eterna. Amen. »
« Credi in Maometto ? In Buddha ? "
" Si può dire che sono non credente e che i non credenti sono gli unici veramente liberi di fare le proprie scelte: non devono risponderne a nessun ministro di culto, non devono confrontarle con la dottrina di una religione, sono assolutamente indifferenti alla minaccia di sanzioni ultraterrene... e tu credi in Dio? "
Si siede sulla panchina e tira fuori il tabacco ed inizia a riempire la pipa.
" Non parliamo di Dio... Di Padre onnipotente e ne di risurrezione... C'è un ristorante che cucina delle sardine, ti và d'andarci? Ti invito io, ho rubato un poco di soldi! "
" Come hai rubato un poco di soldi? E poi se anche fosse vero, sono io che ti invito! Dove si è visto un bambino invitare un adulto? "
Non gli rispondo e ci avviamo verso il ristorante. Durante il breve tragitto penso che Ruslan è un superdotato ricco e monello!
Un aspetto interessante della monelleria è la curiosità. Il fanciullo è sempre curioso in tutte le età, in tutti i casi e in tutti i modi ma nella monelleria esiste una curiosità particolare. Il bambino vuole sapere quello che gli adulti gli nascondono. Il fatto che gli adulti vogliano che ignori qualcosa e che in ogni modo cercano di tenerlo lontano è il migliore incentivo perchè il fanciullo faccia di tutto per saperlo. La curiosità del monello è quindi quasi una sfida ai limiti che l'adulto pone a ragione o a torto alla sua conoscenza. È un po' come per gli antichi navigatori andare al di là delle colonne d'Ercole. Ma la curiosità del monello è molto estesa in genere non è molto profonda. Non si interessa veramente a quello che vuole conoscere, gli basta andare oltre i limiti imposti.
" A cosa pensi? " ...
" Che sei un monello! "
" La sardina è un pesce europeo..."
" Lo sò che è un pesce europeo! "
" La sardina nuota in grandi banchi lungo le coste occidentali europee e nel mar Mediterraneo. La sardina raggiunge pressappoco le dimensioni dell'aringa, ma il profilo del dorso e dell'addome è più diritto; la parte superiore del corpo è di colore verde-azzurro, i fianchi e l'addome bianco argento, le guance e gli opercoli che coprono le branchie gialli e la pinna dorsale e la coda nere o grigie... »
" Che cos'è l'opercolo? "
" L'opercolo è un organo mobile simile a un coperchio che chiude l'apertura di una cavità in animali o vegetali."
" E ovviamente questo lo sai perchè l'hai sentito dire! O forse perchè sei un pescatore. Uno scienziato che invece d'avere 13 anni ne ha 90..."
"Niente di tutto questo! O quasi! È che avevo un nonno pescatore e che era scienziato"
Il cameriere si avvicina al tavolo e saluta Ruslan con un " Bonjour Monsieur! ".
" Monsieur! ", dico prendendolo in giro.
Ruslan ordina due portate di sardine alla griglia.
« Mohamed lasciate testa e pelle al pesce che così potrete girare con maggiore facilità e non si romperà ! »
" Ovviamente Monsieur ! "
" Mohamed una bottiglia di vino italiano... fresco, perfetti sarebbero Nuragus o Vermentino."
" Hai anche un nonno viticoltore? "
" Non ho un nonno viticoltore ma un amico italiano a cui piace il vino "
Buone le sardine e buono il vino ! Un Nuragus a Parigi !
Non ho potuto pagare il conto in quanto Mohamed è venuto a tavola dicendoci che il padrone del ristorante offriva il pranzo.
Dopo aver ringraziato, uscimmo e proposi di camminare.
Il cielo andava coprendosi un poco e questo non era per niente male. Un poco d'aria fresca fa sempre bene. Avevo ancora il raffreddore.
« Nel corso delle normali attività quotidiane, una persona raffreddata trasferisce i suoi virus al 35 per cento delle superfici che tocca ! "
" Sei dottore ? "
" Un poco... per esempio, fare le ore piccole troppo spesso e dormire male può avere serie ripercussioni sulla salute. Un riposo non adeguato e disturbato può far aumentare di tre volte i rischi di infarto e quadruplicano le ricadute di depressione, può inoltre rallentare la guarigione di malattie e contribuire alla comparsa di problemi metabolici, ictus e ipertensione. »
" Soffro d'insonnia da anni e ci convivo molto bene. Ho sempre dormito poco. Per quanto riguarda la depressione, debbo dirti che son guarito da qualche tempo. Non soffro di malattie e spero che non mi venga un ictus ! Non ti preoccupare Dario ! Scherzavo... ti ho portato un regalo."
Dalla tasca del suo pantalone di jeans, Ruslan tira fuori una pietra e me la porge.
" È bellissima ! È uno smeraldo ! »
« Si, è uno smeraldo. Sai che è consigliato a chi ha difficoltà a far emergere la propria personalità, e a chi vorrebbe essere meno timido ? »
« Il verde smeraldo è il colore della vita e dell'eterno ritorno della primavera. Per secoli, comunque, è stato anche il colore della bellezza e dell'amore eterno. »
« Lo Smeraldo verde è un colore che comunica armonia, amore per la natura ed una primigenia gioia di vivere. Inoltre questo colore unico non stanca, cosi come evidenziò Plinio "il Verde è piacevole per l'occhio senza stancarlo. »
« Grazie Ruslan ! È la mia pietra preferita ! »
« Lo sò. »
« E come fai a saperlo ? »
" È la pietra del Toro "
« Già... hai uno zio astrologo... »
« No ! Mi hai detto che sei nato il 23 Aprile... »
" Già... sono nato il 23 Aprile..." , e mi fumo una sigaretta.
Si avvicinano due poliziotti.
« Documenti per favore ! »
« Perchè », domanda Ruslan ?
« Semplice controllo, bambino ! »
Estraggo i documenti dalla tasca e li dò al poliziotto.
« Italiano ? »
« Italo-argentino ! »
« Vive in Francia ? »
« A volte ! »
« Che mestiere fa ? »
« Disoccupato ! »
« È suo figlio ? »
« È un amico. »
« Un amico ? »
Uno dei due poliziotti si apparta e con la radia chiama la centrale, quell'altro si avvicina a Ruslan e gli chiede se sono suo amico.
« È difficile capire chi sono i veri amici fra le persone che riempiono la tua vita, tutti ti cercano, ti stimano, ti sorridono ma poi quando arriva il giorno che hai veramente bisogno di un amico tutti ti scansano, tutti spariti, nessuno si ricorda di te, non servi più. Morale della favola... Non contare mai sugl'altri conta solo su te stesso, sicuramente non ti deluderai... é mio amico ! »
« Come ti chiami, ragazzino ? »
« Ruslan ! Poliziotto ! »
« Dove abiti ? » ed il poliziotto lo domanda con un tono di voce che non era più lo stesso.
Ruslan non risponde ed il poliziotto si rivolge a me che nel frattempo mi ero acceso un'altra sigaretta ; Meno male che Ruslan non fumava la pipa senò sai che casino !
« Dove abita ? »
Ruslan mi guarda e con tono da rimprovero si rivolge al poliziotto.
« "Ogni bambino ha diritto a un equo e dignitoso trattamento di fronte alla legge (art. 40), nonché il diritto ad essere adeguatamente ascoltato nel corso di un procedimento che lo riguardi (art. 12) e a difendersi di fronte a un'autorità imparziale (art. 37)."
Non sono capace a descrivere la faccia del poliziotto.
Sorpresa arrabbiata offesa o semplicemente la faccia del poliziotto cretino.
"Jean dobbiamo andare, c'è da intervenire a due passi da qui! ", dice l'altro poliziotto restituendomi il passaporto.
" Ci rivedremo ragazzino! "
" Quando vuoi poliziotto! "
" Potresti anche rispondere più gentilmente!
Daccordo che era un poliziotto cretino, ma, è sempre meglio essere gentili con loro! Sono talmente stupide certe persone che è meglio, a volte, non dico sempre, farli, " felici e coglionati ", come si dice dalle nosri parti! "
" Vedi, ora ti spiego... un mio amico quando era piccolo da grande voleva diventare poliziotto "per far vincere il bene sul male". A nove anni era diventato ladro per fame, ma con il sogno di diventare un giorno un grande poliziotto
Una volta lo hanno beccato in un supermercato mentre girovaga con in tasca una confezione di prosciutto sfilato dal banco frigo. Gli agenti della squadra volante lo hanno individuato e hanno cominciato a parlargli, scoprendo la sua grande ammirazione per la polizia e, nello stesso tempo, quella confezione di cibo rubata per necessità dal banco frigorifero. Ha confessato di avere rubato anche nei giorni precedenti soprattutto cibo, oltre a quaderni e matite, necessari per la scuola. Ebbene lo hanno mandato in centro di detenzione e dove c'è rimasto dieci anni. Quando è uscito la prima cosa che ha fatto è stato quella di uccidere un poliziotto a caso... Non sò perchè ti racconto questo, ma i poliziotti mi fanno arrabbiare ! »
« Ruslan non sei troppo piccolo per arrabbiarti contro i poliziotti e per sapere tutto quello che sai ? "
" Non esiste età per odiare I poliziotti e quello che sò lo sò e l'età non centra niente! Tra un poco piove ! »
« C'è il sole. C'è un poco di vento ma c'è il sole ! »
« Un giorno ho visto « la pioggia rosa »... Una misteriosa pioggia rosa ha colpito il sud dell'India qualche anno fa e che è ancora senza spiegazione, e c'è chi sostiene l'ipotesi più estrema e affascinante: che sia di origine extraterrestre. Le particelle rosse sarebbero arrivate sulla Terra a bordo di una cometa. "
" E che ci facevi in India? "
" Top secret! "
" Piove! "
" Te l'ho detto che avrebbe piovuto! Vieni andiamoci a riparare alla fermata dell'autobus! "
« La nostra conoscenza può essere solo finita, mentre la nostra ignoranza deve essere necessariamente infinita. Sir Karl Porrer »
" La diffusione della democrazia in ogni stato sarebbe di per sé sufficiente per realizzare la pace universale... e per favore ascoltami che mi piace parlarti, fumati una sigaretta e ascoltami..."
Cosa altro posso fare che non ascoltare un bambino che mi parla di democrazia!
Mi accendo la sigaretta.
" ... Per spianare la strada alla democrazia, è necessaria un'ulteriore condizione preliminare, che consiste in un governo stabile, che assicuri lo stato di diritto. Inoltre, per quanto ciò possa essere spiacevole in una prospettiva idealistica, per fare funzionare una società democratica sono richieste condizioni materiali, come ad esempio lo sradicamento della povertà, delle malattie e dell'analfabetismo. Per quanto tempo la democrazia può durare in un mondo in cui i cittadini sono esclusi dalla partecipazione alle decisioni che determinano il loro destino ",
" Sembri un piccolo robot che ha imparato a memoria libri interi! Della democrazia non ciò voglia di parlarne, soprattutto con un ragazzino! E se parlassimo di cose più semplici tipo..."
" Tipo..."
" Tipo, non lo sò ! "
Butto la sigaretta e me ne accendo un'altra quando a fianco a noi siede un tipo moro con gli occhiali scuri modello Ray Ban.
C'è un attimo di silenzio fino a quando arriva l'autobus.
Si ferma. Ruslan fa un cenno con la testa al tipo moro e mi dice, sorridendo ma non troppo, " A domani stesso posto. Stammi bene e dormi un poco! "Li vedo salire dentro l'autobus, il quale svolta a sinistra e sparisce verso Pantin.
" Terzo ed ultimo giorno "
Pioveva il terzo giorno. Un temporale d'estate di quelli che quando piove, piove!
Adoro la pioggia. La pioggia mi ricorda il passato. La pioggia mi tranquillizza ma, quel terzo giorno, non riuscivo a tranquilizzarmi tanta era la voglia di rivedere Ruslan.
Ruslan è puntuale.
Veste di jeans con una camicia bianca e bretelle e cappello modello Chaplin in testa.
Mi stringe la mano e mi sorride.
" Dormito poco, eh? "
" Poco ma bene "
" Solo o con la tipa che ti ha telefonato l'altra sera? "
" Un poco solo ed un poco no! Ma non con la tipa che mi ha telefonato l'altra sera! "
" Bravo! "
" Perchè bravo? "
" Perchè mi piace la seconda tipa. "
" E come fai a conoscere la seconda tipa? "
" Dico così , a caso... avete fatto l'amore? "
" Non sono cose che riguardano un bambino e poi non parlo mai della mia intimità ! "
" Io ho già fatto l'amore! "
" Ah si? E con chi? "
" Io come escono i figli dalla pancia l'ho capito, è come entrano che non l'ho ancora capito ", e si mette a ridere..." Come comunicare in modo efficace con i bambini riguardo all'area della sessualità ? "
" Già come comunicare in modo efficace con I bambini riguardo all'area della sessualità se questo ha già fatto l'amore? "
" Si chiamava Danielle. "
" Ho conosciuto una Danielle. "
" Lo sò ! "
" E come fai a saperlo? "
" Tutti hanno conosciuto una Danielle o la conosceranno nella vita, un giorno..."
" Non tutti... non la mia Danielle! "
" Neanche la mia Danielle! Dario, cosa ne pensi del sesso? "
" Il sesso mi piace, e molto, e che secondo me tutte le persone dovrebbero viverlo in modo più gioioso e consapevole, senza tabù ma nel rispetto degli altri. Il rispetto degli altri, che vuol dire non offendere la sensibilità altrui, in special modo quella dei bambini. »
« Secondo me il sesso è una dimostrazione dell'amore che c'è tra due persone, e va vissuto all'interno di un rapporto amoroso. »
" Quindi hai fatto l'amore con la tipa perchè ne sei innamorato? "
" In un certo senso ma non sono cose che debbono interessarti! "
Camminiamo nonostante la pioggia.
" Ruslan, tu oltre a conoscere tutto, ogni tanto giochi? "
" Certo che gioco! Gioco con le biglie, a saltare la corda, a giocare a lupo, a un-due-tre-stella, e coi videogiochi, ai parchi di divertimento e vedo anche i cartoni animati a colori! "
" Ah questo mi rassicura! "
" E tu giochi? "
"Il gioco è una delle componenti principali nella formazione psico-fisica dell'individuo; è occasione di socializzazione e di apprendimento; è formazione ed educazione; quindi gioco! "
" Parli come un professore! "
" Scusa, è che dimentico che parlo con un bambino.
Ti ho portato un regalo! "
" Cos'è ? "
Ruslan apre il pacchetto e dentro c'è una penna. La rigirava tra le mani sentendo il metallo riscaldarsi fra le dita. È d'oro e solo la parte finale del cappuccio e la parte che contiene il pennino sono di smalto nero. Già bella a vedersi, ha un piccolo sublime segreto, un pennino che si ritira e sparisce per poi riapparire semplicemente girando la parte alta della penna. Questa, oltre a girare, si spalanca voluttuosamente come una piccola tabacchiera per mostrare la cartuccia con l'inchiostro. Si rifà a un modello dell' 800 disegnato per non so quale Re.
« È una bella Mont Blanc ! Grazie ragazzo ! »
La barman ci riconosce e ci saluta e questa volta abbiamo diritto anche al bacio.
Vino bianco per me e tè alla menta per Ruslan.
" Domani vado via. "
" E dove vai? "
" Ciò da fare in un posto "
" Ah, già ! Dimenticavo che sei un bambino " d'affari" ! "
" Dario, perchè la gente non ride? "
" Come la gente non ride? "
" Tu, per caso, senti ridere? "
" Ora? "
" Anche ora ! "
" Se ogni cosa ha un suo perchè, mi dite per favore dove e quando. (Poldino) "
" L'energia psichica che si libera con la risata riduce i livelli d'ansia e dà un'iniezione di ottimismo anche ai soggetti che più soffrono di depressione." Questo mi deceva sempre il mio dottore, che lui ad ogni seduta rideva sempre! "
aveva ragione il tuo dottore! "
" La gente non ride perchè non cià voglia di ridere e poi non sono tempi facili! Tu sei troppo bambino per poterlo capire! Sarai pure intelligente, ma, a proposito, sei troppo bambino per capire. Figurati che lo sono anche io che ciò 40 anni! "
" Esprimere la gioia attraverso l'espressione del viso, alcuni movimenti della bocca e dei muscoli facciali, con espirazioni irregolari più o meno rumorose» : questa è la definizione di 'ridere' data da Le Petit Robert. "
" Ah, perchè tu conosci Le Petit Robert a memoria? "
" Alcune parole non tutte! "
" ... alcune parole... solo alcune? "
" Nel ridere si attivano diversi muscoli: quelli del viso, della laringe, i muscoli della respirazione e il diaframma, gli addominali ed i muscoli degli arti. I piccoli muscoli del viso, come quelli zigomatici o i frontali, i temporali quelli che attivano le labbra o le pupille, tutti si contraggono. Gli angoli della bocca e delle pupille si inclinano verso l'alto ed appare il sorriso. "
" Petit Robert? "
" No! Petit Ruslan! », e scoppia a ridere che i pochi presenti si voltano e a loro volta sorridono.
"Ancora una cosa, Dario, la gente guarda? "
" Come guarda? "
" Per esempio, al mattino, io, quando mi sveglio, la prima cosa che faccio, guardo il cielo. "
" Io, la prima cosa che guardo... il soffitto. Il cielo quando dormo all'aperto! "
" Apro la finestra e poi guardo il cielo! "
" Ah! Io apro il frigorifero, perchè al mattino ciò sempre fame! "
" E cosa mangi al mattino? "
" Se l'uomo imparasse a guardare il cielo scoprirebbe che i suoi piedi
non appartengono solo alla terra. " (Sabrina Bertocchi)
" Latte, yogurt, fette biscottate, frutta fresca e marmellata, sono gli ingredienti fondamentali della prima colazione. "
" La frutta: un ottimo alimento da consumare a colazione."
" E tu cosa mangi?
" Un amico italiano mi ha insegnato a fare colazione con pane e mortadella, conosci? "
" È la mia colazione preferita! "
" Dario, questa notte ho fatto un sogno ed ho capito che il difficile non è seguire e vivere la realtà ; il difficile non è credere alla realtà.
Il difficile non esiste. Il difficile esiste.
Il tempo è la realtà. Il tempo che ci inchioda al palo della vita e ci libera quando lo vuole ; il tempo quando piove.
Ebbene in quel sogno, pioveva e l'odore, il profumo della campagna.
Col vento che asciugava i campi dopo il temporale d'estate e che si senteiva un profumo, che era una meraviglia !
C'era un aria fresca, un aria proveniente da Oriente liberava il cielo da nuvole un poco meno incazzate che il sole, prima di andare a dormire, e che salutare voleva col suo ultimo raggio che un calore piacevole mi diede..."
" Come parli? "
" Su nel paese, suonavano le campane anch'esse pronte per andare a dormire che loro domani mattina si dovevano svegliare presto.
Le Campane.
La strada sterrata, accompagnava il lento passo di Don Dario che lentamente, fumando la sua pipa si apprestava a rientrare nella sua cascina dopo una bella passeggiata come lui suoleva fare ogni qualvolta che smetteva un temporale... parlo il linguaggio dei sogni. Nei sogni tutto è possibile!
Adorava i corvi che si fiondavono nel grano facendo capriole con girasoli che si sgrullavano la pioggia di dosso per rifarsi belli e adorava la pioggia perchè gli ricordava il passato ed il passato di Don Dario era bello.
Il bestiame guardava, il loro padrone Don Dario, che poi tanto padrone non lo era, visto che cavalli pecore galline conigli pappagalli cani e nessun gatto e qualche vacca erano i suoi migliori amici e liberi erano sul suo territorio..."
" Nella Cabala la pioggia con il sole vuol dire "che troverò una via d'uscita"
" Le vie d'uscite... ce ne sono un casino! Poi dipende da cosa vuoi uscire? " Senti bambino, io sono uscito stamattina per incontrarti e altro non mi interessa! "
" Sei stato tu a dire che troverai una via d'uscita! "
" No! E stata la cabala, ma tu sei troppo piccolo per sapere della cabala! "
" Io non ho bisogno della cabala. Usciamo che tra un poco debbo andare. "
" Usciamo! ", usciamo non prima d'aver salutato la barman.
Sono tre giorni che frequento questo bambino e sono tre giorni che alla stessa ora si alza un leggero vento.
C'è il sole e tra un poco piove.
Perchè così è da tre giorni. Forse da tre giorni piove solo da queste parti.
Piove sul Canal St. Martin solamante dopo " la panchina numero tredici..."
" Schiarite prevalenti al Centronord, in serata nubi in aumento sui settori occidentali...", dice Ruslan imitando una voce un poco robottizzata e sorridendo, poi, diventando serio mi domanda se sono ebreo.
" No! "
" Potresti esserlo! "
" No! "
" Hai qualcosa contro gli ebrei? "
" No, ma non sono ebreo! E poi, a te, che te ne frega se sono ebreo o
no ? "
" Niente, solo pura curiosità ! Fisicamente potresti anche esserlo visto il tuo naso. "
" Cos'ha il mio naso? "
" È un poco ebreo! ", e si mette a ridere che adoro stò bambino quando ride.
" Bello il tuo! "
" Dario, ci facciamo una foto? ", e tira fuori dalla tasca del pantalone il cellulare ultramoderno. Poi, vede passare un tipo e lo chiama chiedendogli se poteva farci una foto.
Il tipo ci scatta la foto.
Mi mostra la foto. È in bianco e nero. Sembra una foto scattata nei primi anni del '900.
Glielo dico. Mi risponde che gli piacciono le foto in bianco e nero e che la fotografia è una sua passione.
Passa un cinese e Ruslan gli sorride. Dice che i cinesi gli sono simpatici.
" È un gran bel Paese la Cina! A me i cinesi fanno ridere, li trovo buffi. Sono generosi i cinesi, al contrario dei giapponesi che quelli camminano strano e ridono anche quando non ce n'è bisogno. "
" Anche il Giappone è un gran bel Paese. "
" Certo! Meno della Cina! Però la cucina giapponese è molto buona. Tutti e due mangiano cani e topi! "
" Buoni! Mmmmm! "
"Te lì farei mangiare! "
" Li ho già mangiati! "
Faccio una smorfia di disgusto.
" L'origine non è sconosciuta agli esseri umani. Anzi sono gli esseri umani ad averla creata.
La vera ragione per cui l'essere umano ha paura è perchè l'ha creata ed ora vorrebbe distruggerla ma non ci riesce in quanto, questa, si è creata degli anticorpi che la proteggono da qualsiasi intervento umano.
L'amore regna e questo è insopportabile per l'essere umano il quale ha perso ogni potere su di esso o su di essa che l'amore non è ne maschile o femminile dato che è tutto e due!
Ecco!
L'essere umano ha provato a scindere l'amore in tanti amori tra cui quello materiale e quello immateriale.
Cos'è l'amore immateriale e cos'è quello materiale?
Ecco! "
Lo guardo un poco sbalordito. Non capisco bene quello che Ruslan vuole dire. Glielo faccio presente aggiungendo che sono sorpreso dal suo tono un poco incazzato e che era la prima volta che vedevo Ruslan un poco agitato.
" Dario, io sono un bambino? "
" Certo! Un poco particolare, ma sei un bambino! " e gli mollo una pacca sulle spalle.
" Ebbene, puoi spiegarmi perchè un bambino sente parlare d'amore e poi si accorge che d'amore non ce n'è in giro!"
" Io penso che d'amore ce n'è in giro"
" Non mi sorprende visto che sei un adulto. E in più fatalista, "reveur", naif e tanto altro ancora!"
" Senti, bambino...! Se tu non t'accorgi che c'è amore in giro, non è perchè sei bambino ma perchè c'è un qualcosa in te, esiste qualcosa in te che non te lo fa vedere, sentire... e questo qualcosa ti fa anche arrabbiare, come adesso che hai una faccia da bambino incazzato! La tua fidanzata ti ha lasciato? "
Sorride. Dice che cià voglia di camminare e che deve farmi vedere una cosa. Poi aggiunge, dandomi una pacca sulla spalla...
" Forse c'è qualcosa in me. Ma, non è pericoloso averla. Bisogna saperci vivere. E viverci da bambino..."
Non ciò parole. Ho voglia d'abbracciarlo. L'abbraccio.
" Non esiste una definizione precisa dell'amore, ma ci sono molti esempi ", diceva un amico...
Ci dirigiamo verso un palazzo di fronte il canale. Ruslan dce di seguirlo. Come tutti i palazzi parigini, fuori la porta d'entrata c'è un codice da fare che ovviamente Ruslan conosce ed entriamo.
Prendiamo l'ascensore e saliamo fino all'ottavo piano. Un bel palazzo con scale in parquet ricoperto da un tappeto rosso. Maniglie delle porte in ottone luccicante brillante. Facciamo un piano a piedi che per poco non cado che il tappeto era un poco pericoloso... ed arriviamo in cima al palazzo. Il alto una botola. Alla parete una scala. La scala, la botola ed ecco Ruslan invitarmi a salire sul tetto del palazzo.
" Che fai, non sali? "
" Ciò le vertigini! "
" Sali che non è pericoloso! Debbo farti vedere qualcosa! "
Mi faccio coraggio e salgo.
Eccomi seduto su di un tetto parigino con la pioggia. Con Ruslan. Magico bambino.
Lo spettacolo che offriva il panorama era meraviglioso. Si vedeva tutta Parigi con da un lato il Sacro Cuore e la Tour che sembrava sorridere.
Proprio al centro un arcobaleno colorava il tutto rendendo lo spettacolo ancora più affascinante.
" Visto? Valeva la pena? "
" Meraviglioso! "
Di nuovo a camminare sul " quai ".
Ruslan non smetteva di guardarsi intorno nonostante la sua lenta buffa e ordinata andatura.
Ho un messaggio sul cellulare.
" Non lo leggi? "
" Si..." ed estraggo il cellulare dalla tasca del mio pantalone e leggo il messaggio. "
" STRONZO! " Il messaggio!
" Allora? Cosa dice il messaggio? "
" Stronzo! Dice che sono uno stronzo! "
" La tua tipa? "
" No, mia madre! " e mi accendo una sigaretta.
"Sia per gli uomini che per le donne, crescere i figli non è intrinsecamente né meraviglioso né terribile. Quasi sempre è entrambe le cose insieme." Sostiene Harriet Lerner. "
" E chi Harriet...? "
" È uno psicologo che ha scritto dei libri, tra cui uno che più di un milione di donne hanno letto! Si intitola " Essere Madre " . Come giornalista sei piuttosto ignorante! "
" Mia Madre vuole che mi sposo, che faccio figli e soprattutto che metto la testa a posto..."
" Io la testa l'ho messa a posto ma non ricordo dove! " Agostino.
" Capisco "
" Capisci, cosa? "
" Agostino! "
" Agostino è morto! "
" Agostino è morto. "
Piove.
Una pioggia rosa.
" Se un giorno avrò una figlia la chiamerò Adele. "
" E perchè Adele? ", gli rispondo.
" Perchè mi piace e perchè mi piacciono i nomi germanici, nobili. "
" E se avrai un maschio? "
" Matteo! "
" Matteo è ebreo? "
" Si! E significa " dono di Dio " ...
" Io non lo sò come li chiamerò un giorno. "
" Non chiamarli! " e si mette a ridere. Poi si rivolge ad un tipo bizzarro comparso dal nulla.
Questo si avvicina. Un uomo sui Cinquant'anni. Grossi baffi. Un aspetto buffo. Simpatico. Uno strano cappello.
I due si salutano come vecchi amici con abbracci e pacche sulle spalle. Poi me lo presenta come suo amico e ci sediamo sulla panchina. Anche lui cià una Baldo Ubaldi.
Si presenta come Gastone. Marinaio di Bretagna e di altri Mondi.
È di passaggio a Parigi con la sua Peniche.
" I francesi vanno sui canali come andassero a correre nel parco, li considerano un gioiello nazionale. " mi disse una volta un amico, anche
lui della Bretagna, incontrato a Vannes ", dico così tanto per dire.
"I francesi dicono molte cose! ", risponde Ruslan.
" Vannes è una bella cittadina ", dice Gastone." Una volta mi innamorai di una Mary, una meravigliosa donna inglese che un giorno sparì lasciandomi una bottiglia di Cognac sul ponte della peniche ed un biglietto con sopra scritto..." e Ruslan scoppia a ridere e dice che ogni volta Mary cambia nome nella storia e che anche la bottiglia cambia, che l'ultima volta era una bottiglia di Gin. " E cosa c'era scritto sul biglietto? " chiedo accendendomi una sigaretta e i due non rispondono e cambiano discussione e parlano di vecchie conoscenze in giro pier il mondo.
Poi, Gastone ci saluta entrambi non prima d'avermi detto che un giorno me lo dirà cosa c'era scrito sul biglietto.
" Perché non te ne vai da Parigi? "
" Ci stò pensando! "
" E dove vorresti andare? "
" In Argentina."
" E perché in Argentina? "
" È un Paese che mi piace. "
" Ci sei mai stato? "
" Si. Ci ho vissuto per un po di tempo. A Buenos Aires. "
" A me piace il Tango e Maradona! "
" Anche a me! Perchè vuoi che me ne vada? "
" Perchè si vede che sei stanco di Parigi! Sposati e fai un figlio, anzi una figlia e poi un'altra e vattene a vivere in un paese del Sud della Francia! "
...
Non è una storia, una storia che non ha fine.
Una donna piuttosto giovane si è avvicinata a Ruslan e gli ha sorriso e poi gli ha sparato in testa che ho visto Ruslan cadere a terra e la donna mi ha fatto l'occhietto e se ne è andata via senza neanche tanta fretta.
Da qualche anno sono sposato con Emmanuelle. Adele e Lucia sono le nostre figlie.
Vivo nel Sud della Francia.
Fuori una leggera pioggia rosa...
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