racconti » Racconti brevi » Ornella
Ornella
L'Estate era esplosa in tutta la sua pienezza. Una canicola soffocante, opprimente rendeva irrequieta Ornella.
Giovane trentenne, dai lineamenti delicati, occhi cangianti color grigio-verde, corpo acerbo, da diciottenne, flessuoso, dal temperamento vivace dal carattere non facile per chi le stava vicino.
Ne risentiva in particolar modo la sua mamma, infondendole il suo costante amore, con pazienza, riservandole quella attenzione che solo una mamma sa fare.
Ornella le ricordava Antonio suo marito, deceduto per infarto fulminante, a solo 63 anni.
Ornella, uscì dalla camera salutandola con un ciao frettoloso. Si avviò alla dependance ubicata dall'altra la del palazzo.
Era, il suo rifugio segreto, nei giorni di burrasca, per i sommovimenti che si agitavano dentro di lei, pensando al suo rapporto logorato con Dario, compagno di sei anni vissuti, tra alti e bassi, trascinando a fatica questa convivenza difficile.
Ornella, era consapevole che lontana da tutti, poteva riflettere saggiamente, per rivedere il suo rapporto sentimentale.
Il posto ideale era la sua città natale: Bellaria, perla dell'adriatico.
Il pensiero di questa vacanza anticipata, la portava a sorridere. Correva il pensiero a cercare una vita fatta di libertà, entusiasmo e di presente, senza passato e futuro, mentre pulsava nei polsi sangue racchiuso dentro la carne.
Il treno, lasciava la stazione, le immagini sbiadivano allontanandosi nel tempo. Aleggiava una sensazione di benessere, da invaderle il corpo.
Il risveglio non fu dolce, procurato dalla fermata cigolante alla stazione di Bellaria. Il sole, accarezzava con lievità soffice l'arrivo di Ornella, i raggi riflettevano sulla superficie del mare, piccole stelle dorate.
Tutti questi elementi naturali, e lo stato di benessere, si erano consolidati in lei, aveva il cuore leggero, mentre si dirigeva speditamente sulla spiaggia dorata.
Il bagnino Ferdinando, l'accolse con un ampio sorriso," signorina Ornella, benvenuta!
Sempre la seconda fila?" certamente!
Mentre Ferdinando armeggiava con l'ombrellone, Ornella si avviò lunga la battigia, le caviglie affusolate lambivano l'acqua che invitava a piene mani all'accoglimento, al piacere e frescura di un'immersione.
Tra un dondolio e l'altro, si lasciò andare, nuotando ritmicamente verso il largo. Dopo un lungo e ristoratore bagno, ritornò a riva allungandosi morbidamente sul materassino.
Restò fino all'ora di pranzo. Il tavolo era apparecchiato per due.
Ornella, si chiedeva se ci fosse stato un errore, quando un giovane atletico, dall'accento straniero le rivolse la parola: "non disturbo, vero! sono stato abbinato al suo tavolo, in quanto sono solo!...
Mi presento: "mi chiamo Renè Girardò, risiedo a Ginevra" mi permetta di festeggiare questo incontro... con un brindisi" mentre versava nei calici del verdicchio fresco.
Si creò un'atmosfera piacevole tra loro, raccontandosi del lavoro, e delle vacanze a Bellaria.
Al termine del loro incontro Renè le propose un giro in barca alle grotte per il giorno seguente.
La vacanza, procedeva con grande entusiasmo di entrambi. Renè era diventato l'accompagnatore ufficiale di Ornella, che non disdegnava la sua compagnia, anzi, la sua presenza era rassicurante,
si sentiva protetta.
La serata, scorreva placidamente, Renè, la invitò a rimanere sullo chalet. La sera appariva ammantata da un luccichio sul mare, che vestito a festa, andava all'appuntamento con l'amore.
Era una notte suggestiva, magnetica, proprio come loro due che a piedi nudi, scivolavano silenziosi in riva al mare per ascoltare la musica del cuore.
. Renè sfiorò languidamente le labbra di Ornella, si accendeva il fuoco della passione, divampando come fuoco d'artificio sul mare di Bellaria.
Il desiderio cresceva a dismisura, mentre sotto il cielo stellato i due corpi avviluppati, giacevano, e l'anima cantava una sinfonia d'amore.
Albeggiava, i pescatori dalle barche colme di pesca fruttuosa, ritornavano alle loro case. Renè accompagnò Ornella sull'uscio della camera, baciandola teneramente per una notte felice.
Con passi felpati, Ornella si allungò sul letto sprofondando in un lungo e dolce sonno.
Dormì fino all'ora di pranzo. Dopo la doccia, indossò una tunichetta turchese che faceva risaltare gli occhi grigio-verdi.
Un ultimo colpo di spazzola ai capelli biondo cenere, e via a raggiungere Renè impaziente al suo arrivo.
Ornella vide un guizzo veloce negli occhi di Renè che turbato, e nel contempo, ammaliato dalla sua presenza, le andava incontro.
Una morsa dolorosa l'attanagliava il cuore. L'anima ancora bruciava al pensiero della sua ex compagna, l'aveva tradito con il suo migliore amico.
Renè ora, aveva una sua teoria a riguardo sulle donne: amarle tutte, ma senza implicanze sentimentali. Neppure il bel faccino di Ornella avrebbe modificato i suoi piani, che era il carpe-diem dell'attimo felice.
Ornella colse negli occhi di Renè trionfo e sconfitta, un bagliore più intenso, segnavano con grande incisività il percorso a ritroso riguardando con un flash beck la sua relazione precedente con Dario.
Lei era conscia del sommovimento interiore procurato dal ciclone Renè, da questa tempesta di emozioni, prendeva corpo una precisa connotazione, Renè,
aveva scardinato per sempre dal suo cuore il vecchio amore.
L'ombra di Dario, sfumava nel viale dei ricordi... mentre lasciava il passo prepotente al travolgente Renè.
Passarono con gran lena giorni felici insieme, la vacanza volgeva al termine, l'ultima sera Renè organizzò una serata in onore di Ornella. La terrazza era rallegrata da lampioncini colorati uniti ai festoni. Il mare, calmo e la splendida luna faceva da cornice allo scenario. Una musica si effondeva nell'aria salmastra, l'orchestrina suonava"una rotonda sul mare".. avvolgente, come dolce malia che incantava. Ballarono fino all'alba, poi, senza parlare, si avviarono nella camera di Renè. L'amore traboccava all'unisono, non esisteva il passato, ma solo il presente, fatto di passione ardente da incendiare i sensi e l'anima.
Il giorno successivo, Renè si offrì di accompagnarla fino a Milano, per poi proseguire per Ginevra. I volti contratti, palesavano tristi pensieri avvolti dalla malinconia. Renè fumava, aspirando nervosamente, Ornella, fugava i pensieri tristi ascoltando musica anni sessanta.
C'era una cappa pesante da stringere il cuore. Renè pigiava il pedale dell'acceleratore, portandosi sulla corsia di sorpasso, filava a gran velocità.
Ornella, sbiancata in volto, puntava i piedi bene a terra, e con la mano sorreggeva il maniglione laterale.
La vettura filava portata magnificamente da due mani sicure e da occhi attenti. All'altezza di un'autogrill, fecero una sosta, dirigendosi al bar.
Ornella, ruppe il silenzio, cercando delle risposte insolute da parte di Renè, combattuto da sentimenti contrastanti.
Alla richiesta di Ornella, incominciò a scaricare tutta la tensione parlandole: "scusami!" non volevo procurarti delle pene, non era nelle mie intenzioni, anche perché insieme a te, ho trascorso dei giorni bellissimi, anzi,
Solamente é che...
Ornella, in un grande slancio, lo abbracciò con impeto, lo baciò sugli occhi, scivolando sulla bocca""amore mio!... senza di te, non saprei più vivere! Insieme a te, ho ritrovato la gioia, non ho dubbi, sono letteralmente malata d'amore!.."e voglio stare con te tutta l'eternità... sempre!"
Renè non seppe più resistere a quelle parole, una nuova luce si accendeva sui loro volti.
L'amore aveva vinto su tutto.
Spesso, la ragione non va con i sentimenti
Il cuore capta il linguaggio delle pulsioni l'amore.
La strada ora, appariva chiara, senza intoppi,
limpida come una giornata tersa e luminosa.
Un abbraccio carico d'amore suggellava un patto sincero, indissolubile, mentre la macchina proseguiva la sua corsa verso la felicità.
123
un altro testo di questo autore un'altro testo casuale
0 recensioni:
- Per poter lasciare un commento devi essere un utente registrato.
Effettua il login o registrati
Opera pubblicata sotto una licenza Creative Commons 3.0